mercoledì 15 maggio 2024

DIZIONARIO DI STREGONERIA

 



ADEPTO: Versato nelle arti magiche, colui che si sottopone ad un tirocinio magico - stregonico e membro attivo di una Congrega.
ALRAUN: Immagine talismanica ricavata da legno di sorbo.
ALTARE: Il tavolo della pratica, solitamente posto al centro del Cerchio.
AMULETO: Portafortuna non lavorato di naturale vegetale, animale o minerale.
AMMALIAMENTO: Procedimento con il quale si scatena un incantesimo usando la proiezione del proprio potere molto da vicino.
ANTICHI: Gli Dei Archetipi della Stregoneria.
ANTRO: Nel linguaggio comune il luogo nel quale la Strega effettua le proprie operazioni.
ARCANA: Formule e procedimenti segreti, termine comunemente conosciuto in quanto identifi-ca i simboli dei Tarocchi.
ATHAME: Il coltello delle Streghe dal manico nero indispensabile in molti rituali.
AVVERSO: Termine applicato ai procedimenti magici che indica la natura nera o malvagia.



BACCHETTA: Detta anche Verga della Strega, Baculum o Verendum. Viene solitamente usata nella divinazione ed in alcuni incantesimi riferiti alla fertilità.
BANDIRE: Inteso nel senso di maledire.
BELTANE: Festa della vigilia di Maggio.
BENANDANTI: Erano anticamente i portatori dei culti agrari, tra il Cinquecento ed il Seicento
vennero perseguitati dall’Inquisizione come Streghe e Stregoni.
BOLLINE: Tipo di Athame solitamente ricurvo come una falce.
BRIGID: Festa del 2 Febbraio - Candlemas o Candelora.



CALICE: Coppa usata per filtri e durante gli Esbat.
CINGULUM: Il cordone o cintura della Strega secondo la Tradizione.
CONGREGA: Gruppo di Streghe e Stregoni sotto lo stesso pensiero e con non più di tredici membri, operano per scopi comuni.
CONO DI POTERE: Forma di energia collettiva suscitata da una Congrega riunita in un Cerchio al fine di promuovere uno scopo deciso nella precedente Assemblea.
CONTATTO: Demone, Spirito o Dio che istruisce la Congrega e sotto le quali insegne essa è nata.
CONVOCATORE: E’ il terzo capo della Congrega, conosciuto anche come Uomo Nero o Verdelet.



DEOSIL: Espressione usata per indicare il senso orario, nel senso del Sole.



EIDOLON: Il potere Stregonico espresso e formulato in forma umana semitangibile.
ELEMENTI: I quattro modi manifesti della Natura secondo la Tradizione arcana, Fuoco, Aria, Terra e Acqua.
ENVOUTEMENT: Incantesimo compiuto con il supporto di un pupazzo (Dagida) che rispecchia o incorpora le sembianze od alcuni elementi propri della persona alla quale è diretto, pratica di Magia Simpatica per assonanza.
ESBAT: Incontro settimanale o quindicinale.



FATTURA: Intervento magico per mezzo di formule, rituali e gesti volto ad ottenere uno scopo ben preciso.
FEUDO: Si intende un raggio di cinque chilometri entro il quale domina la Congrega.
FORMA: Corpo Astrale proiettato. Si intende anche una forma mobile di potere stregonico che viene animata dalla coscienza esteriorizzata della Congrega.
FUOCO ELFICO: Detto anche fuoco povero, selvaggio o vivente. La fiamma usata per accendere il Falò (Fuoco rituale della Congrega) prodotta senza l’uso di metalli.



GRIMORUM: Libro magico appartenente al singolo oppure alla Congrega, più comunemente conosciuto come Libro delle Ombre.



INCUBO: Forma maschile proiettata per scopi sessuali.
LAMMAS: Festa di Agosto. Lugnassad
LEGAME: Procedimento detto di commemorazione; consiste nell’identificazione di un adepto all’energia di un defunto appartenente alla stessa Congrega. Operazione da svolgersi entro i Rituali, a volte anche di commemorazione materiale.
LEGAMENTO: Legatura fatta ad una persona per impedirle di compiere una specifica cosa o azione.
LEGARE: Gettare un incantesimo su qualcuno o qualcosa inteso anche come praticare il legamento.
LOGO: Il simbolo della Congrega, spesso sotto forma di animale totem.



OGGETTO DI POTERE: Un oggetto materiale caricato di potere e trasferito.
OMBRA: Spirito di una persona defunta.



PATTO: Firma apposta dagli Iniziati sul registro della Congrega come pegno scritto di silenzio e di riservatezza.



RADUNO: Luogo nel quale si riunisce la Congrega.
RIPERCUSSIONE: Fenomeno poco diffuso di riproduzione delle ferite ricevute mediante la forma proiettata sul corpo in trance del mandante.



SABBAT: Riunione ogni trimestre o due volte per trimestre.
SCRUTARE: Praticare la divinazione tramite una sfera di cristallo oppure uno specchio.
SEMPLICE: Filtro derivato da una singola erba.
SIGNORA: La donna che guida la Congrega.
STILO: Ago o spillo da usato dalle Streghe.
SPECULUM: Specchio o cristallo usato per scrutare.



TURIBOLO: Scaldino o bruciatore di incenso.



WIDDER SHINS: In senso antiorario.
YULE: Festa di mezzo inverno.



martedì 14 maggio 2024

Wicca - Iniziazione o non Iniziazione?

 


Molte religioni sciamane e magiche utilizzano una specie di cerimonia di iniziazione per mezzo

della quale un estraneo diventa un membro riconosciuto di quella religione, società, gruppo o coven.

Questi riti inoltre segnano la nuova direzione che sta prendendo la vita dell’iniziato.

È stato fatto tanto, sia pubblicamente che privatamente, sulle iniziazioni Wiccan. Ogni tradizione Wiccan usa le proprie cerimonie di iniziazione, che possono essere riconosciute o meno

da altri Wiccan. Su di un punto, tuttavia, concordano molti iniziati: una persona può essere Wiccan solo se ha ricevuto questa iniziazione.

Questo porta una domanda interessante: Chi ha iniziato il primo Wiccan?

Molte cerimonie di iniziazione non sono altro che riti che segnano l’accettazione di una persona in un coven, e la sua consacrazione alla Dea ed al Dio. Talvolta inoltre si “passa il potere” tra l’iniziante ed il neofita.

Per chi non è Wiccan l’iniziazione potrebbe sembrare un rito di conversione. Non è questo il caso. La Wicca non ha bisogno di questi riti. Noi non condanniamo le divinità con le quali eravamo in armonia prima di praticare la Wicca, e non dobbiamo comunque voltare loro le spalle.



La cerimonia di iniziazione (o cerimonie, visto che in molti gruppi si eseguono tre riti in successione) è considerata di fondamentale importanza per quei gruppi Wiccan che ancora praticano la segretezza rituale. Di sicuro chiunque entri in un gruppo del genere dovrebbe passare l’iniziazione, parte della quale consiste nel giurare di non rivelare mai i loro segreti. Questo ha senso, ed è parte delle iniziazioni di molti coven. Molte persone mi hanno detto che cercano disperatamente di ottenere una iniziazione Wiccan. Sembrano credere che non si possa praticare la Wicca senza questo bollino di approvazione. Se siete arrivati a leggere fino a questo punto, sapete che non è questo il caso. 

La Wicca è stata, fino agli ultimi dieci anni o circa, una religione chiusa, ma non di più. Le componenti interne della Wicca sono disponibili a chiunque sappia leggere ed abbia lo spirito giusto per capire questo materiale. I soli segreti della Wicca sono le forme rituali individuali, gli incantesimi, i nomi delle divinità, e così via.

Questo non vi deve preoccupare. Per ogni rituale segreto Wiccan, o nome di Dea, ce ne sono decine (se non centinaia) di altri resi pubblici e subito disponibili. Al momento attuale, sono disponibili più informazioni sulla Wicca che mai. Mentre prima poteva essere una religione segreta, oggi la Wicca è una religione con pochi segreti.

Eppure, molti si aggrappano all’idea della necessità di una iniziazione, probabilmente pensando che con questo atto magico saranno garantiti loro i segreti dell’universo e poteri mai visti.

Per peggiorare le cose, alcuni Wiccan particolarmente ristretti di idee dicono che la Dea ed il Dio non ascoltano chiunque non sia il membro di un coven con tanto di athame. Molti aspiranti Wiccan ci credono.

Non funziona così.

La vera iniziazione non è un rito eseguito da un essere umano sull’altro. Anche se accettate il concetto secondo il quale l’iniziante è infuso di divinità durante l’iniziazione, è pur sempre un rituale.

L’iniziazione è un processo, graduale o istantaneo, dell’armonizzazione di un individuo con la Dea ed il Dio. Molti Wiccan ammettono prontamente che il rituale di iniziazione è solo una forma esteriore. La vera iniziazione spesso avverrà settimane o mesi dopo, o prima, del rituale fisico.

Visto che è così, la “vera” iniziazione Wiccan può aver luogo anni prima che lo studente contatti un coven Wiccan o un insegnante. Questa iniziazione è meno efficace o genuina perché la persona non è passata sotto un rituale formale per mano di un altro essere umano? Naturalmente no.

State tranquilli, è abbastanza possibile provare una vera iniziazione Wiccan senza neanche incontrare un’altra anima che abbia a che fare con questa religione.

Potreste anche non esserne consapevoli. La vostra vita può cambiare gradualmente il suo punto focale fino a quando non fate caso al fatto che notate gli uccelli e le nuvole. Potete guardare la Luna nelle notti solitarie e parlare con le piante e gli animali. Il tramonto può portare un momento di calma contemplazione.

Oppure potete cambiare con le stagioni, adattando le energie del vostro corpo a combaciare con quelle del mondo naturale attorno a voi. La Dea ed il Dio possono cantare nei vostri pensieri, e voi potreste eseguire rituali anche prima di capire cosa state facendo.

Quando le Antiche Strade saranno diventate parte della vostra vita ed il vostro rapporto con la Dea ed il Dio sarà forte, quando avrete raccolto i vostri strumenti e eseguito riti magici con gioia, sarete veramente nello spirito giusto, e vi potrete definire con diritto “Wiccan.”

Questa può essere la vostra meta, oppure potreste andare ancora oltre, forse continuando la vostra ricerca di un insegnante. Questo va bene. Ma se non ne troverete mai uno, avrete la

soddisfazione di sapere che non vi siete seduti ad aspettare che i misteri vi cadessero in braccio.

Avrete lavorato con la vecchia magia e parlato con la Dea ed il Dio, riaffermando il vostro impegno verso la Terra per una evoluzione spirituale, e trasformato la mancanza di iniziazione fisica in uno stimolo positivo a cambiare la vostra vita ed il modo di pensare.

Se contattate un insegnate o un coven, probabilmente vi considereranno uno studente degno di accettazione. Ma se scoprite di non essere tagliati per lo stile Wiccan, o se le vostre personalità cozzano, non vi demoralizzate. Avrete ancora la vostra Wicca alla quale affidarvi mentre continuate la vostra ricerca.

Questo può essere un percorso solitario, perché così pochi fra noi seguono le Antiche Strade.

È demoralizzante passare la propria vita ad onorare la natura e poi guardare la Terra soffocare sotto tonnellate di cemento mentre a nessuno sembra che importi.

Per contattare altre persone con idee simili, potreste abbonarvi a pubblicazioni Wiccan e cominciare una corrispondenza con altri Wiccan nel vostro Paese. Continuate a leggere i nuovi libri che si pubblicano sulla Wicca e sulla Dea. Aggiornatevi su quello che accade nel mondo Wiccan.

Raccogliete e scrivete nuovi incantesimi. La Wicca non deve mai fossilizzarsi.

Molti desiderano formalizzare la loro vita nella Wicca con una cerimonia di autoiniziazione. Ne ho inclusa una nella Sezione II per quelli che ne sentono il bisogno. Ancora, questo è semplicemente un modo per fare le cose. Improvvisate, se lo desiderate.

Se decidete di invitare amici e persone interessate ad unirsi ai vostri riti, non fateli stare seduti con le mani in mano a guardarvi mentre giocate a fare il “sacerdote” o la “Strega.” Coinvolgeteli. Rendeteli partecipi dei riti e della magia. Usate la vostra immaginazione ed esperienza pratica per integrarli nei vostri rituali.

Quando sentirete una insormontabile gioia nel guardare il tramonto del Sole, o il sorgere della Luna, quando vedrete la Dea ed il Dio negli alberi che marciano lungo le montagne o i ruscelli che si addentrano nei campi, quando sentirete le energie pulsanti della Terra nel mezzo di una città rumorosa, avrete ricevuto una vera iniziazione e sarete connessi con i poteri antichi e con i sentieri delle divinità.

sabato 11 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera D-E

 



Derscialet: Folletti notturni che amano aggirarsi per i boschi delle Alpi della Svizzera italiana. Come tutti i Folletti simili agli Incubi, amano entrare furtivamente nelle case degli uomini e sistemarsi sulla pancia degli ignari dormienti. In questa anomala posizione, premendo con tutte le loro forze all’altezza dello stomaco, provocano sogni angosciosi. Impediscono una corretta e distesa digestione.

I folletti italiani dalla lettera E

Encof: Singolari Folletti notturni dalle sembianze femminili.
Si racconta (pochi lo fanno ad alta voce) che amano aggirarsi nelle campagne con il favore dell’oscurità. Per combinare scherzi terribili agli uomini che hanno la malaugurata sorte di incontrarli. Lo scherzo consiste nel provocare terribili incubi ai dormienti. L’Encof può vantare solo pessime azioni. Talvolta ostruisce il condotto del fumo per asfissiare i contadini con l’ossido di carbonio prodotto dalla combustione del legno. Il cibo di cui si nutre è quello della fattoria dove compie le sue malefatte. Apprezza soprattutto i dolci appena sfornati. Talvolta gioca brutti scherzi anche a cavalli e asini, evitandone accuratamente gli zoccoli.

Esprit Follett: Diffusa genia di Folletti abitanti della Val d’Aosta e del sud della Francia. Su di loro è viva una curiosa tradizione popolare. Si racconta che in particolari periodi dell’anno, durante le bufere più violente, le stalle vengano assalite da questi spiriti Folletti. Si divertono a liberare le mucche e a farle correre sotto la pioggia fino a condurle in luoghi lontani. Non è dato sapere l’esatta locazione, per riportarle poi nelle stalle dopo qualche ora. Altre volte si limitano a mungerle e a rubare il latte.

giovedì 9 maggio 2024

Come i Wiccan interpretano la Reincarnazione

Sembra che la reincarnazione sia uno degli argomenti spirituali più controversi dei nostri tempi.
Sono pubblicati centinaia di libri sull’argomento come se il mondo Occidentale avesse scoperto solo
recentemente questa antica dottrina.
La reincarnazione è una delle più preziose lezioni della Wicca. La conoscenza secondo cui
questa vita non è che una fra molte, che quando il nostro corpo fisico muore noi non cessiamo di
esistere ma rinasciamo in un altro corpo, risponde a molte domande, ma ne solleva altre.
Perché? Perché ci reincarniamo? In comune a molte altre religioni, la Wicca insegna che la
reincarnazione è lo strumento attraverso il quale le nostre anime si perfezionano. Una vita non è
sufficiente per raggiungere questa meta; perciò la coscienza (anima) rinasce molte volte, ed ogni
vita comprende una serie diversa di lezioni, finché non si raggiunge la perfezione.
Nessuno può dire quante vite servono prima che si arrivi a ciò. Noi siamo umani, ed è facile
cadere in comportamenti non-evolutivi. Avidità, rabbia, gelosia, ossessione, e tutte le nostre
emozioni negative, inibiscono la nostra crescita.



Nella Wicca, noi cerchiamo di rafforzare il corpo, la mente e l’anima. Certamente viviamo
delle vite terrene piene e produttive, ma cerchiamo di fare ciò senza far male a nessuno, l’antitesi
della competizione, dell’intimidazione, e del cercare di essere i numeri uno.
L’anima è senza età, senza sesso, non-fisica, possiede la scintilla divina della Dea e del Dio. Ogni manifestazione dell’anima (ad es. ogni corpo che abita sulla Terra)
è diversa. Non ci sono due corpi o due vite uguali. Se così fosse l’anima ristagnerebbe. Il sesso, la
razza, il luogo di nascita, la condizione economica, ed ogni altra caratteristica individuale di
un’anima è determinata dalle sue azioni nelle vite passate, e dalle lezioni necessarie al presente.
Questo è di fondamentale importanza per il pensiero Wiccan: noi decidiamo il percorso delle
nostre vite. Non c’è un dio, o una maledizione, o una misteriosa forza del fato alla quale possiamo
dare la responsabilità delle prove che affrontiamo nella vita. Noi decidiamo quello che dobbiamo
imparare per evolverci, ed allora, si spera, durante la reincarnazione, andare avanti e progredire.
Altrimenti, regrediamo nell’oscurità.
Per aiutarci ad apprendere le lezioni di ciascuna vita, esiste un fenomeno che è stato
chiamato karma. Il karma spesso è frainteso. Non è un sistema di ricompense e punizioni, ma un
fenomeno che guida le nostre anime verso azioni evolutive. Così, se una persona compie azioni
negative, gli ritorneranno indietro azioni negative. Il bene porta il bene. Con questo ben in mente, ci
sono poche ragioni per comportarsi male.
Karma significa azione, ed ecco come funziona. È uno strumento, non una punizione. Non
c’è modo di “spazzar via” il karma, e comunque non tutti gli eventi apparentemente orribili delle
nostre vite sono un prodotto del karma.
Noi impariamo dal karma solo quando ne siamo consapevoli. Molti guardano alle loro vite
passate per scoprire i loro errori, per scoprire i problemi che impediscono di progredire in questa
vita. In questo caso delle tecniche di trance e meditazione possono aiutare, ma la vera conoscenza di
è il metodo migliore per raggiungere questo scopo.
La regressione nelle vite passate può essere pericolosa, perché c’è molta auto-delusione. Non
posso dirvi quante Cleopatra, Re Artù, Mago Merlino, Maria, Nefertari, ed altri personaggi famosi
del passato ho incontrato a passeggio in jeans e scarpe da ginnastica. La nostra mente conscia,
cercando le incarnazioni passate, si aggrappa facilmente a questi ideali romantici.
Se questo diventa un problema, se non volete conoscere le vostre vite passate, o non avete i
mezzi per scoprirle, guardate a questa vita. Potete imparare tutte le cose importanti sulle vostre vite
passate osservando questa. Se avete eliminato i problemi nelle precedenti esistenze, non sono più
una preoccupazione per voi oggi. Se non lo avete fatto, riappariranno gli stessi problemi, così
guardate questa vita.
Di notte, studiate ciò che fate di giorno, notando sia le azioni positive ed utili, ed anche i
vostri pensieri, sia quelle negative. Poi guardate alla settimana scorsa, all’anno scorso, agli ultimi dieci anni. Prendete come riferimento diari, quaderni, o vecchie
lettere se ne avete conservati per rinfrescarvi la memoria. Fate continuamente gli stessi sbagli? Se è
così, giurate di non ripeterli mai più in un rituale creato da voi.
Al vostro altare, potete scrivere questi errori su di un pezzo di carta. Le vostre risposte
possono comprendere emozioni negative, paura, indulgenza senza bilancio, il lasciare che gli altri
controllino la vostra vita, ossessioni infinite d’amore per uomini o donne indifferenti ai vostri
sentimenti. Mentre lo scrivete, visualizzate voi stessi mentre fate queste cose nel passato, non nel
presente.
Poi, accendete una candela rossa. Portate il pezzo di carta verso la fiamma e gettatelo in un
calderone, o in un altro contenitore a prova di calore. Gridate o urlate –o semplicemente affermate
voi stessi- dicendo che queste azioni del passato non fanno più parte di voi. Visualizzate la vostra
vita futura senza questi comportamenti dannosi, limitanti, inibitori. Ripetete l’incantesimo se
necessario, forse in notti di Luna calante, per finalizzare la distruzione di questi aspetti negativi
delle vostre vite.
Se ritualizzate la vostra determinazione a progredire in questa vita, il vostro giuramento
vibrerà con forza. Quando sarete tentati di ricadere nei vostri modi di pensiero o di azione vecchi e
negativi, richiamate il rituale e sconfiggete il bisogno con il suo potere.
Cosa accade dopo la morte? Solo il corpo muore. L’anima continua a vivere. Alcuni Wiccan
dicono che essa viaggia verso un regno conosciuto con vari nomi, come Terra delle Fate, Terra
Splendente, e Terra della Giovinezza.* Questo regno non è né in cielo, né sottoterra. Semplicemente
è –una realtà non-fisica molto meno densa della nostra. Alcune tradizioni Wiccan la descrivono
come una terra dove è sempre estate, con prati coperti d’erba e dolci fiumi di fiori, forse la Terra
prima dell’avvento degli umani. Altri la vedono vagamente come un regno senza forme, dove
vortici di energia coesistono con le energie più grandi di tutte –la Dea ed il Dio nella loro identità
celestiale.
Si dice che l’anima passi in rassegna le vite passate, forse attraverso qualche modo
misterioso con le divinità. Questo non è un giudizio, il dover pesare la propria anima, ma una
rassegna di incarnazione. Si portano alla luce le lezioni apprese o ignorate.
Dopo il momento giusto, quando le condizioni sulla Terra sono corrette, l’anima si reincarna
e la vita ricomincia.
La domanda finale –cosa avviene dopo l’ultima incarnazione?
Gli insegnamenti Wiccan sono sempre stati vaghi a proposito. Principalmente, i Wiccan dicono che
dopo il risveglio dalla spirale della vita, della morte e della rinascita, quelle anime che hanno
raggiunto la perfezione, si allontanano per sempre da questo ciclo e si fondono con la Dea ed il Dio.
Niente mai è perduto. Le energie che risiedono nella nostra anima ritornano alla fonte divina dalla
quale sono state emanate in origine.
Vista l’accettazione dell’idea di reincarnazione, i Wiccan non temono la morte come il tuffo
finale nell’oblio, con i giorni di vita sulla Terra definitivamente dietro di loro. È vista come la porta
della nascita. Così le nostre stesse vite sono simbolicamente connesse con i cicli infiniti delle
stagioni che danno forma al nostro pianeta.
Non cercate di forzarvi a credere nella reincarnazione. La conoscenza è molto superiore alla
credenza, perché la credenza è il sentiero di chi non è informato. Non è saggio accettare dottrine
importanti come la reincarnazione senza una buona quantità di studi per vedere se vi dice qualcosa.
Inoltre, anche se ci possono essere forti connessioni con le persone amate, state attenti
all’idea delle anime gemelle, per es. persone che avete amato in altre vite e siete destinati ad amare
di nuovo. Anche se i vostri sentimenti sono sinceri, e ci credete veramente, non sempre sono basati
sui fatti. Nel corso della vostra vita potreste incontrare cinque o sei altre persone con le quali sentite
lo stesso legame, nonostante il vostro attuale coinvolgimento. Possono essere tutte anime gemelle?
Una delle difficoltà di questo concetto è che siamo tutti inestricabilmente legati alle anime di
altre persone, se continuiamo ad incarnarci con loro, non impareremo assolutamente niente. Perciò,
dire di aver trovato la vostra anima gemella è abbastanza simile a dire di non stare progredendo
nella spirale della reincarnazione.*
Un giorno potrete sapere, e non credere, che la reincarnazione è vera come una pianta che
germoglia, fiorisce, rilascia i semi, appassisce e crea una nuova pianta a sua immagine. La
reincarnazione è stata probabilmente intuita per prima dai popoli antichi che osservavano la natura.
Fino a quando non avrete deciso per voi, potreste voler rifletterci su, e valutare la dottrina
della reincarnazione.


martedì 7 maggio 2024

La stregoneria dei sigilli. Guida di una strega ai simboli magici di Laura Tempest Zakroff

 



Collana libri I Canali

Un approccio completamente nuovo alla creazione di simboli magici e di sigilli ideato da una strega-artista; un metodo che vi insegnerà a dirigere la volontà attraverso l’espressione creativa e l’intenzione magica.


ISBN: 9788899863814


Laura Tempest Zakroff è un’artista professionista, autrice, ballerina, designer e strega tradizionale moderna. Ha studiato presso la Rhode Island School of Design e le sue opere d’arte ispirate al mito hanno ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Questo è il suo quarto libro.

I sigilli sono simboli magici creati per influenzare noi stessi e il mondo intorno a noi. Ripercorrendo storia, arte e cultura, questo libro offre un approccio innovativo e fresco alla magia dei sigilli, attraverso la quale è possibile apprendere come incanalare e manifestare la propria volontà. Via via che si esplorano i significati tradizionali e moderni di forme, simboli, numeri, lettere e colori, si viene guidati ad attribuire un significato personale ai propri segni. Il testo comprende metodi di applicazione, suggerimenti per la scelta dei materiali e importanti informazioni per creare sigilli temporanei e permanenti. Si arriva così a ottenere una comprensione metafisica più profonda e l’ispirazione per sviluppare la potente magia dei sigilli. Il volume è riccamente illustrato con disegni dell’autrice e della tradizione come base di apprendimento per lo sviluppo dei propri sigilli.

lunedì 6 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera C




Camandöi.

Chi è cresciuto nella nostra campagna, sa che gli Elfi non sono prerogativa dell’Irlanda. Nei racconti dei nostri vecchi si favoleggiava che queste creature fantastiche, i Camandöi, abitassero nelle isole e nei fitti boschi del lago di San Martino.La nostra zona un tempo era bagnata da laghi e paludi, il più esteso il Lago Gerundo. Si estendeva da Lodi a Ovest fino a Offanengo a Est, e da Brembio a Nord, fino a Pizzighettone a Sud, formato dal Serio e dall’Add. Più piccolo quello di San Martino formato dall’Oglio. Varie imbarcazione solcavano le acque, mentre paesi e Abbazie sorgevano nei luoghi di approdo.

Cà di Bragöla: Secondo la tradizione della Val Cavargna, il grande roccione bianco che domina il sentiero che porta a Tavagnago è considerato l’abitazione dei Folletti Bragöla. Ai più fortunati può capitare, nel primo mattino, di vedere stesi ad asciugare sotto la Cà di Bragöla, dei piccoli rettangoli di stoffa bianca: sono i pannolini dei bragoletti che le mamme hanno steso ad asciugare.

Calcaròt: Feroce Folletto notturno, molto vicino alla specie degli Incubi. Vive in Veneto e nell’Alto Adige.

Il Calcaròt e praticamente invisibile e nessuno è mai riuscito a descriverlo. Di lui si sa solo che si diverte a turbare il sonno dei dormienti sedendosi sul loro petto.

Calcatrapole: Folletto notturno, parente del Calcaròt, che vive nelle campagne del veronese e del bresciano

Calcaveggh: Folletto notturno, simile agli Incubi, molto diffuso nella Valle Anzasca e nella provincia di Novara.

Calcutt: Folletto friulano fastidioso come gli Incubi.

Carcaveja: Folletto piemontese che ha tutte le caratteristiche degli Incubi. Non si hanno, però, notizie certe della sua attuale sfera d’azione.

Chiusini: Sono dei buffi Folletti conosciuti nel Senese che arrivano la sera nelle case a far chiudere gli occhi ai bambini capricciosi che non vogliono addormentarsi. Probabilmente il nome deriva da questa bizzarra attività.

Cialciut: Creatura errante della notte, conosciuta in Veneto e in Friuli, piccola e ricoperta di peli ispidi. Come tutti gli Incubi turba il sonno degli uomini sedendosi sul loro petto.

Il Cialciut, secondo alcune leggende, sarebbe una specie di vampiro che succhia il sangue a chi sorprende addormentato sul ciglio delle strade.

Ciappin: Folletto diabolico che imperversa in Lombardia e Piemonte

Crocchia-Ossa: Repellente nano notturno che nei tempi antichi era facile incontrare accanto ai patiboli o ai margini dei campi di battaglia. Oggi questa razza degenere di nani, come molte altre genie di Folletti e di esseri fatati, ha abbandonato il mondo degli uomini per sprofondare nel sottosuolo dei cimiteri. Si dice che il Crocchia-Ossa scavi gallerie interminabili, anche di parecchie centinaia di chilometri. Collegando tra loro diversi cimiteri della regione dove dimora. Il Crocchia-Ossa si nutre di cadaveri e di vipere. Dal loro veleno ricava un distillato, tanto inebriante, quanto schifoso al palato.

Crüsc: Piccoli Folletti di indole benevola diffusi soprattutto sulle Alpi Lepontine. Chiamati anche Ometti, sono alti più o meno come un bambino di tre anni, hanno le dita dei piedi accavallate e sono molto forti. Amano rubacchiare nelle dispense degli alpeggi, ma spesso in cambio del cibo lasciano monete o pezzi d’oro. Come tutti i Folletti sono molto permalosi e possono arrabbiarsi per un nonnulla.

Per non incorrere nella loro ira basta fingere di non vederli, l’indifferenza è sempre la migliore arma per liberarsi dei Folletti dispettosi.

Cules: folletto piemontese che ha le sembianze di una fiammella danzante. Spesso è considerato uno degli aspetti che assume il Servan.

Cuscu: Folletto calabrese particolarmente maligno.

sabato 4 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera B

 



Baffardello:Folletto toscano con caratteristiche simili al Linchetto. Vive vicino alle case dei contadini o alle stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria. Spiritello dispettoso, si diverte a fare complicate trecce al pelo degli animali e, in particolar modo, alle chiome delle belle ragazze.
E’ talmente abile, ad intrecciare capelli impastandoli con la saliva, che è praticamente impossibile sciogliere il groviglio che ne deriva.

Barabanèn:Folletto benevolo, ma anche molto fastidioso, che vive nei pressi di Imola in provincia di Bologna. Il Barabanèn da alcuni è conosciuto anche con il nome di Cardinalèn. Indossa un saio rosso, molto simile a quello pretalizio dei vescovi, e un berretto del medesimo colore. Alto dai 40 ai 50 centimetri, il Barabanèn è dispettoso e impertinente. Come tutti i Folletti, ama nascondersi e spostare gli oggetti, costruire ostacoli invisibili in cui fare inciampare la gente, architettare situazioni imbarazzanti, suggerire sogni bizzarri e inquietanti e, naturalmente, di notte rumoreggiare fino a tarda ora.

Barabao:

Folletto di origine veneta di cui non si hanno più tracce. Nessuna delle leggende che lo riguardano racconta perché, un bel giorno, senza nessuna ragione apparente, decise di abbandonare il mondo degli uomini. Ancora oggi, però, questa piccola creatura viene evocata dai genitori per far quietare i bambini cattivi. Le sembianze del Barabao non sono delle più rassicuranti: ha il volto brutto e irto di peli, indossa abiti vecchi e rammendati.

La descrizione del Barabao.

Ai piedi porta due enormi zoccoli e sulla folta capigliatura inalbera un cappello rosso a cono. Simile a un gigante in miniatura, il Barabao abitava in campagna. Spesso trovava fissa dimora nelle case dei contadini. Per ricompensarli dell’ospitalità, sovente li aiutava nei lavori più duri della cura dei campi.
Il Barabao era una gran lavoratore e, se veniva trattato con il dovuto rispetto, poteva lavorare anche per giorni interi senza mai fermarsi. Al contrario, se offeso o maltrattato diventava cattivo e dispettoso. In provincia di Venezia, il Barabao è chiamato anche Baraban, mentre in quella di Treviso è chiamato Barbarù.

Barabio: Folletto molto brutto diffuso nelle Langhe e in provincia di Cuneo. Ha l’abitudine di inseguire e spaventare i bambini che non tornano a casa prima del tramonto. Il suo aspettoè  demoniaco.

Barbariccia:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbaricciu:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbariciu Cutel:Folletto veneto con caratteristiche simili al Barabao, solo molto più brutto e cattivo. Il Barbariciu Cutel ha gli occhi fiammeggianti, un grosso naso. In spalla porta un sacco dove mette i bambini capricciosi che cattura. Quando ha fame, con il gran coltellaccio che porta alla cintola taglia a fette le sue prede e se le mangia.

Basadone:Folletti volanti che si lasciano trasportare dalla brezza leggera del vento. Come tutte le cosiddette “creature del vento”, sono quasi sempre invisibili. Il nome deriva dal dialetto trentino e significa “baciadonne”. Sono spiritelli di natura benevola. Solitamente trattengono i fanciulli in casa quando è imminente la bufera. Secondo la tradizione fantastico-popolare della valle dell’Adige e della Val di Non, invece, il Basadone personifica l’Ostro. Si tratta del vento che soffia dal sud, e nella stessa Val d’Adige. Si racconta che avrebbe al suo seguito parecchi servi, brutti e buffi, con i quali scorrazza per i campi.

Beilhund:Folletto trentino caratterizzato dal fatto di non aver braccia né gambe. Il suo corpo è simile al manico di un’ascia e la testa ha forma di scure. Il Beilhund si diverte a sostituirsi all’accetta del boscaiolo. Scappa ridendo quando qualcuno tenta di usarlo per spaccare la legna. Dal carattere mutevole, come tutti i Folletti, il Beilhund può trasformarsi in una vera ascia affilata e inseguire i suoi molestatori.

Berbéch: Folletto dispettoso molto diffuso nel bergamasco. Il Berbéch insieme ai suoi inseparabili compagni, Malésen e Sblésen, combina scherzi di ogni tipo. Secondo altre credenze il trio di Folletti fa parte della vasta schiera di diavoletti che ancora oggi popolano le campagne italiane.

Bérlic: Folletto dalle caratteristiche ambigue, diffuso in Val d’Aosta. Durante la notte assume la forma di un’ombra, e penetra nelle stalle rendendo la vita difficile a mucche e capre. Una volta scoperto, si fissa al soffitto sotto forma di una luna splendente.

Bobboi: Folletto decisamente brutto e cattivo che vive nel nuorese. Simile nell’aspetto al Barabio e nei comportamenti al Barbariciu Cutel. Ha l’abitudine di rapire i bambini cattivi e mangiarseli.

Bragöla: Folletti che abitano la valle comasca di Cavargna. Dal carattere imprevedibile. Hanno occhi piccoli e scintillanti. Sono molto bravi nel nascondersi tra i cespugli. E’ facile scovarli seguendo i borbottii e i bisbigli che continuano a emettere. Il loro scherzo preferito consiste nel nascondersi e improvvisamente lanciarsi addosso agli incauti viandanti.
I Bragöla hanno anche l’abitudine di assumere la forma di palla pelosa e lasciarsi scivolare lungo i pendii della valle. Un’altra loro cattiva abitudine consiste nell’intrufolarsi nelle case per rubare castagne e latte. I Bragöla non sopportano le meschinità umane. Al contrario, sono disponibili ad aiutare nei lavori dei campi le persone che ritengono simpatiche e che lasciano pronte per loro la falce insieme a un poco di cibo.

Bügn: Creatura fantastica, molto simile ad un Folletto, che solo pochi sventurati hanno visto. Solitamente il Bügn abita nei laghi, nei fiumi e nelle pozze di acqua stagnante della provincia di Mantova. Il Bügn si manifesta quando vengono gettati dei sassi nell’acqua.Solo allora, si può scorgere a malapena la sua bocca irta di denti.

giovedì 2 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera A

 


Ammutandori, Ammutantori, Ammuttatori: Gracili Folletti sardi che vivono nel Logudoro, in provincia di Sassari. Abituati a combinare scherzi e burle agli uomini, ma soprattutto alle belle ragazze in età da marito. Sono considerati dei veri e propri Incubi. Sono alti un paio di spanne e sulla fronte riccioluta portano un cappello rosso che non abbandonano mai. Secondo la tradizione popolare, chi riesce ad impossessarsi di uno di questi berretti potrà barattarlo con una piccola pignatta piena d’oro. Simili agli Ammutandori sardi sono gli Ammutandori che vivono in Sicilia. Questi erò portano in testa ben sette berretti, uno dei quali è zeppo di monete d’oro.

Ana Sosana:Diffuso nella provincia di Bergamo, è uno dei tanti folletti italiani, di cui si è persa ogni traccia. Si racconta che era solito nascondersi sotto i comignoli. E che si divertiva a gettare rametti e foglie secche nelle pentole dove cuoceva la polenta o dove bolliva la minestra. In provincia di Brescia questo genere di folletti è chiamato anche Ana Sonana.




Augurie: Folletto della famiglia degli Augurielli che vive in provincia di Bari.

Augurielli:Folletti domestici molto popolari in gran parte dell’Italia meridionale, in special modo in Calabria, nella provincia di Catanzaro. Spiritelli paffuti con piedi rotondi a forma di zoccolo di cavallo e un berretto rosso sulla testa riccioluta. Vivono nelle case coloniche abitate da sette famiglie.

Gli Augurielli sono i folletti italiani che stando al loro nome dovrebbero portare fortuna a chi li incontra.

Sono molto gelosi della loro casa. Quando gli inquilini cambiano, i nuovi arrivati sono bersaglio per molto tempo di scherzi e dispetti. Gli Augurielli sono attratti da tutto ciò che luccica. Quindi, per farseli amici è bene regalare loro piccoli pezzi di metallo ed oggetti di piccole dimensioni. Essi verranno subito nascosti in depositi segreti. Quando si scopre uno di questi depositi conviene controllare ciò che contiene. Potrebbero infatti esserci anche oggetti di un certo valore.

Il Baphomet

Bafometto è un idolo pagano, della cui venerazione furono accusati i cavalieri templari. Ricorrente nella letteratura occultista del XIX secolo, ne esistono varie descrizioni ed iconografie: un idolo con un teschio di caprone e una testa barbuta. Il nome fu poi ripreso, nello stesso secolo, dai sostenitori dell'occultismo. L'etimologia del nome, controversa, è ancora oggi incerta. 




Il nome di Baphomet, come suggerisce anche l'illustrazione di Eliphas Lévi, è stato inoltre associato col tempo alla figura di Satana e, da alcuni satanisti, a quella del Dio buono sumero-babilonese Enki, secondo le loro credenze, protettore dell'umanità e il cui simbolo era una capra, rivale del Dio ebraico Yahweh considerato il crudele demiurgo gnostico. Le corna sarebbero mascheramenti dei raggi del volto di Enki, disegnati per celarlo alla Chiesa. Il termine ricorre per la prima volta nei verbali del processo contro i Cavalieri templari; durante la soppressione dell'ordine fu sostenuto dall'Inquisizione che i cavalieri usassero un Bafometto come parte delle loro cerimonie di iniziazione. Questo fatto, oltre ad altre asserzioni, fece sì che il loro Ordine religioso fosse accusato di eresia e idolatria e i suoi membri perseguitati. Essendo un nome estorto sotto tortura durante gli interrogatori dei Templari, non si può escludere che possa essere stato originato semplicemente come un'onomatopea o un errore di trascrizione dei verbali, nei quali in effetti il termine ricorre per la prima volta; la presenza del baphomet fu utilizzata dagli inquisitori (istigati dal re di Francia Filippo IV il Bello) per aggiungere l'idolatria alle altre infamanti accuse nei confronti dell'Ordine, allo scopo di distruggerlo. Tra le ipotesi sull'origine del nome vi è la possibilità che esso sia una storpiatura del nome "Mahomet". Una più recente e conosciuta descrizione raffigura il Bafometto nella forma di un capro umanoide alato con seno e una torcia sulla testa tra le corna. Questa immagine proviene dall'opera di Eliphas Lévi Dogme et rituel de la haute magie (Dogma e rituale dell'alta magia) del 1855-56. Il Bafometto, come suggerisce l'illustrazione di Lévi, è stato occasionalmente interpretato come sinonimo di Satana o come un demone, un membro della gerarchia dell'Inferno. Nella testa del Bafometto di Lévi era inscritto un pentacolo, che è un simbolo in seguito adottato dai fedeli della Wicca e da altri seguaci dell'occultismo. Una testa di capro inscritta in un pentagramma invertito, è un simbolo occasionalmente adottato dai satanisti. La testa, le corna e la torcia insieme prendono la forma di un fiore di giglio. La " Capra Sabbatica " disegnata da Éliphas Lévi , è composta da elementi binari che rappresentano la "simbolizzazione dell'equilibrio degli opposti": metà umano e metà animale , maschio e femmina , bene e male .L'intenzione di Lévi era di simboleggiare il suo concetto di equilibrio, con Baphomet che rappresenta l'obiettivo del perfetto ordine sociale. Nel corso della storia la figura del Baphomet è stato adottato come simbolo di Satana ma anche utilizzato dai seguaci Wicca e dalla cultura occultista. In definitiva il Bafometto non ha una collocazione precisa e condivisa ma rappresenta un mix di significati ed interpretazioni che lo rendono un simbolo dalle mille facce e dalle infinite storie tutte molto affascinanti e appassionanti.