martedì 30 aprile 2024

Streghe di carta - Libri consigliati:Striaria. Grimorio di stregoneria rituale di Dragon Rouge

















Editore: Aradia

Data di Pubblicazione: 1 gennaio 2009

EAN: 9788890150074

ISBN: 8890150076

Pagine: 126

Formato: brossura


Descrizione Striaria. Grimorio di stregoneria rituale

Questo grimorio di stregoneria rituale contiene tutti gli insegnamenti e tutte le pratiche necessarie ad una iniziale formazione di un apprendista di Striaria. Striaria è una tradizione della stregoneria italiana recuperata attraverso esperienze medianiche. Una parte delle pratiche che sono state riunite sotto il nome di Striaria sono veramente molto antiche e risalgono presumibilmente al periodo romano, altre provengono invece dal periodo medievale e rinascimentale. Striaria si propone di ristabilire in Italia una Bonam Societatem vecchio stile attraverso la creazione di una nuova stirpe di streghe secondo antica concezione. Tra gli argomenti: Striaria, Genesi di una strega, L'apprendistato, La chiamata, Il feudo della strega, La strega è immortale, L'arte del non fare, L'arte di sognare, Divinare con i segni, Il culto degli Antenati, Il culto di Diana Lucifera, Il sabba di Striaria, E tanto altro.

Alcune di queste pratiche sono veramente molto antiche e risalgono presumibilmente al periodo romano, altre provengono invece dal periodo medievale e rinascimentale.


Tra gli argomenti:


- Genesi di una strega

- L’apprendistato

- La chiamata

- La mentalità della strega

- Il feudo della strega

- La strega è immortale

- 4 alfabeti segreti

- L’Arte del non fare

- L’Arte di sognare

- Divinare con i segni

- Il culto degli Antenati

- Il culto di Diana Lucifera

- Il sabba di Striaria.

lunedì 29 aprile 2024

Streghe di carta - Libri consigliati: I canti di Aradia. Il vangelo delle streghe italiane

 



I canti di Aradia. Il vangelo delle streghe italiane

di Charles Godfrey Leland


Editore: Aradia

Data di Pubblicazione: 1 gennaio 2009

EAN: 9788890150029

ISBN: 8890150025

Pagine: 140

Formato: brossura


Descrizione I canti di Aradia. Il vangelo delle streghe italiane


Quest'opera, originariamente pubblicata a Londra nel 1899, ancora oggi rappresenta un raro quanto prezioso documento storico ed esoterico sulla stregoneria italiana. Un testo importante per qualsiasi serio studioso, ricercatore o praticante della Vecchia Religione, ma anche della Wicca. In essa sono infatti contenuti quelli che, probabilmente, sono stati alcuni degli insegnamenti più segreti che tanto gelosamente sono stati tramandati, all'interno di piccole congregazioni, nel corso dell'era oscura: il medioevo. Narrati oralmente per secoli, verso la fine del 1800, una strega fiorentina li racchiuse in un misterioso manoscritto he poi consegnò nelle mani di uno studioso americano che si trovava in Italia per svolgere delle ricerche sulla stregoneria e così nacque questo libro, solitamente noto come il Vangelo delle Streghe.

Oltre al testo originale, presentato nella sua versione integrale, l'opera contiene inoltre Il Libro di Aradia, scritto da Dragon Rouge, una breve raccolta di brani completamente inediti ed interamente dedicati alla storia della Grande Sacerdotessa di Diana e più precisamente: Aradia - Il mito - La storia - Del perduto Tempio - Le scomparse pergamene - Congressus cum Aradia (rituale).

domenica 28 aprile 2024

Il Circolo Magico e l’Altare

 

Il circolo magico o sfera, è un tempio ben definito, anche se non si tratta di uno spazio fisico. In gran parte della Wicca oggi, i rituali ed i lavori magici hanno luogo all’interno di questa costruzione del potere personale.
Il circolo magico ha origini antiche. Delle sue forme erano usate nell’antica magia babilonese. 

Anche i maghi cerimoniali del Medioevo e del Rinascimento li utilizzavano, così come varie tribù di indiani d’America, anche se forse non per le stesse ragioni.
Ci sono due tipi principali di circoli magici. Quelli usati dai maghi cerimoniali di ieri (e di oggi) sono designati a proteggere il mago dalle forze che evoca. Nella Wicca, si usa il circolo per creare uno spazio sacro nel quale gli umani incontrano la Dea ed il Dio.
Nell’Europa pre-Cristiana, molte feste religiose Pagane erano celebrate all’aperto. Erano celebrazioni in onore del Sole, della Luna, delle stelle e della fertilità della Terra. Gli obelischi, i circoli di pietra, i boschetti sacri, e le venerati fonti d’Europa sono ciò che resta di quei giorni antichi. 

I riti Pagani furono occultati quando la Chiesa appena diventata potente li mise fuorilegge. I prati non conobbero più i suoni delle voci che cantavano gli antichi nomi degli Dei del Sole, e la Luna era sospesa nel cielo notturno senza adorazione.
I Pagani cominciarono a coprire di segretezza i loro riti. Alcuni li praticavano all’aperto solo sotto il mantello dell’oscurità. Altri li portarono al chiuso.



Sfortunatamente, la Wicca ha ereditato quest’ultima pratica. Per molti Wiccan, il rituale all’aperto è una novità, un piacevole intermezzo a quei rigidi riti tenuti in casa. Chiamo questa sindrome “Wicca da salotto.” Sebbene molti Wiccan pratichino la loro religione al chiuso, l’ideale
sarebbe tenere i riti all’aperto, sotto il Sole e la Luna, in posti selvaggi e solitari, lontani dalle frequentazioni umane.
Questi riti Wiccan oggi sono difficili da eseguire. I rituali Wiccan tradizionali sono complessi e di solito richiedono un gran numero di strumenti. Inoltre è difficile avere un po’ di
privacy, e c’è anche la paura di essere anche semplicemente visti. Perché questa paura?
Ci sono degli adulti altrimenti intelligenti e responsabili che preferirebbero vederci morti piuttosto che praticare la nostra religione. Questi “Cristiani”* sono pochi, ma sicuramente esistono, ed ancora oggi i Wiccan sono sottoposti a molestie psicologiche da parte di chi fraintende la loro religione.
Non fatevi spaventare da questo. Si possono fare dei rituali all’aperto, se modificati tanto da non richiamare la minima attenzione. Indossare una toga nera col cappuccio, rimestare un calderone, e sguainare coltelli in aria in un parco pubblico non è il modo migliore per evitare attenzioni non richieste.
Nel caso di rituali all’aperto in zone dove potreste essere visti, è consigliabile un abbigliamento quotidiano. Si possono usare degli oggetti, ma ricordate sempre che sono accessori,
non cose necessarie. Lasciateli pure a casa se credete che vi possano creare problemi.

I rituali all’aperto come questo possono essere mille volte più efficaci proprio perché sono all’aperto, non in una stanza piena di acciaio, plastica, e delle trappole della nostra era tecnologica.
Quando questo non è possibile (il clima è sicuramente un fattore), i Wiccan trasformano il loro salotto e la camera da letto in luoghi di potere. Fanno questo creando uno spazio sacro, un ambiente magico nel quale le divinità sono accolte e celebrate, e nel quale i Wiccan diventano
nuovamente consapevoli degli aspetti della Dea e del Dio interiori. Si può anche praticare la magia all’interno. Questo spazio sacro è il circolo magico.
È praticamente un prerequisito per il lavoro al chiuso. Il circolo definisce l’area del rituale, trattiene il potere personale, isola le energie che possono distrarre –in essenza, crea l’atmosfera adatta per questi riti. Stare in piedi all’interno di un circolo, guardando le candele che brillano sull’altare, annusando l’incenso e cantando nomi antichi, è una meravigliosa esperienza evocativa.
Quando è formato e visualizzato correttamente, il circolo magico adempie alla sua funzione di portarci più vicini alla Dea ed al Dio.



Si costruisce il circolo con il potere personale che si sente (e visualizza) uscire fuori dal corpo, attraverso il coltello magico (athame) nell’aria. Quando è completo, il circolo è una sfera di energia che circonda l’intera area di lavoro. La parola circolo è un termine improprio; in realtà si
crea una sfera di energia. Il circolo semplicemente segna l’anello dove la sfera tocca la Terra (o il pavimento) e continua attraverso di esso dall’altra parte.
Spesso si mette qualche delimitazione sul terreno per  ndicare dove il circolo interseca la Terra. Può essere una corda stesa in forma vagamente circolare, un circolo tracciato con un gessetto, o degli oggetti posti ad indicare i suoi confini. Possono essere fiori (ideali per i riti primaverili ed estivi); pigne (feste invernali), pietre o conchiglie; cristalli di quarzo, ed anche carte dei tarocchi.
Usate oggetti che solleticano la vostra immaginazione e che sono a tema con il rituale .
Il circolo di solito è di nove piedi di diametro [quasi tre metri, N.d.T.], anche se qualsiasi misura comoda va bene. Spesso si segnano i punti cardinali con candele accese o con gli oggetti rituali assegnati ad ogni punto.
A Nord si può mettere un pentacolo, o una coppa con della terra o del sale. Questo è il regno della Terra, l’elemento della stabilità, della fertilità e del nutrimento 
che è il fondamento degli altri tre.

Ad Est si assegna l’incensiere con l’incenso fumante, casa dell’elemento intellettuale, l’Aria.
Si possono usare anche dei fiori freschi o un bastoncino d’incenso. L’Aria è l’elemento della mente, della comunicazione, del movimento, della divinazione, e della spiritualità ascetica.
A Sud, una candela spesso rappresenta il Fuoco, l’elemento della trasformazione, della passione, del cambiamento, del successo, della salute e della forza. Si possono usare anche una lampada ad olio o un pezzo di roccia lavica. Si può mettere ad Ovest nel circolo una coppa o una tazza di acqua, per rappresentare l’Acqua, l’ultimo dei quattro elementi. L’Acqua è il regno delle emozioni, della mente psichica, dell’amore, della guarigione, della bellezza, e della spiritualità emotiva.
Di nuovo, questi quattro oggetti si possono sistemare sull’altare, facendo corrispondere la loro posizione alla direzione degli attributi elementari.
Una volta che è stato formato il circolo attorno alla zona di lavoro, comincia il rituale.
Durante il lavoro magico l’aria nel circolo può diventare fastidiosamente calda e chiusa –la sentirete veramente diversa da quella del mondo esterno, carica di energia e viva di potere.
Il circolo è un prodotto dell’energia, una costruzione palpabile che può essere avvertita e sentita con un po’ di esperienza.

Nel pensiero Wiccan il circolo rappresenta la Dea, l’aspetto spirituale della natura, la fertilità, l’infinito, l’eternità. Inoltre simboleggia la Terra stessa.
L’altare, che porta gli strumenti, si trova al centro del circolo. Può essere fatto di qualsiasi materiale, anche se si preferisce il legno. Si raccomanda particolarmente la quercia, per il suo potere e la sua forza, come il salice, che è sacro alla Dea.
I Wiccan non credono che la Dea ed il Dio risiedano nell’altare. È un luogo di potere e magia, ma non è sacrosanto. Anche se di solito si dispone e si smantella un altare per ogni rituale magico, alcuni Wiccan hanno anche altari permanenti. Il vostro luogo sacro può crescere in un
altare di questo tipo.
L’altare talvolta è tondo, per rappresentare la Dea e la spiritualità, anche se altre volte può essere quadrato, a simboleggiare gli elementi. Può essere non più di uno spazio sul terreno, una scatola di cartone coperta con un panno, due tronchi di legno bruciato con una tavola come base, un
tavolino da caffè, un vecchio tronco d’albero segato nella foresta, o una grande roccia piatta.
Durante i rituali all’aperto un fuoco può sostituire l’altare. Si può usare un bastoncino di incenso per delimitare il circolo. Gli strumenti usati sono i poteri della mente.
Gli strumenti Wiccan di solito sono disposti sull’altare in uno schema gradevole. In genere, l’altare si erige al centro del circolo, rivolto verso il Nord. Il Nord è la direzione del potere. È associato con la Terra, e poiché è la nostra casa, possiamo sentirci più a nostro agio con questo allineamento. C’è da dire anche che alcuni Wiccan mettono il loro altare ad Est, la direzione in cui il Sole e la Luna sorgono.
La metà sinistra dell’altare di solito è dedicata alla Dea. Gli strumenti sacri a Lei vengono messi lì: la coppa, il pentacolo, la campana, la sfera, il cristallo ed il calderone. Si può anche mettere una immagine della Dea, e si può appoggiare una scopa al lato sinistro dell’altare.
Se non riuscite a trovare una immagine della Dea appropriata (o semplicemente se non ne desiderate una), si può sostituire con una candela verde, argentata, o bianca. Talvolta il calderone si mette sul pavimento alla sinistra dell’altare, se è troppo grande per starci sopra.
Sul lato destro, l’attenzione va al Dio. Di solito si mette una candela rossa, gialla, o dorata, o una figura appropriata, così come l’incensiere, la bacchetta, l’athame (coltello magico), ed il coltello con l’impugnatura bianca.
Si possono mettere dei fiori al centro, forse in un vaso o in un piccolo calderone. Ci sono però casi in cui l’incensiere spesso si mette al centro, in modo che il suo fumo sia offerto sia alla Dea che al Dio, ed il pentacolo si potrebbe mettere davanti all’incensiere.
Alcuni Wiccan seguono una disposizione di altare più primitiva ed orientata alla natura. Per rappresentare la Dea,una pietra rotonda (magari se la trovate con un buco al centro), una bambolina di grano, o una conchiglia vanno bene. Pigne, pietre allungate, e ghiande, possono essere usate per rappresentare il Dio. Usate la vostra immaginazione nel preparare l’altare.
Se state facendo un lavoro magico nel Circolo, tutti gli oggetti necessari dovrebbero essere al suo interno prima di cominciare, o sull’altare, o sotto. Non dimenticate mai i fiammiferi a portata di mano, ed una coppetta per tenere quelli usati.

Anche se noi possiamo disporre delle immagini della Dea e del Dio, non siamo adoratori di idoli. Noi non crediamo che una certa statua o una pila di rocce sia veramente la divinità raffigurata. E anche se noi onoriamo la natura, non adoriamo gli alberi, o gli uccelli, o le pietre. Semplicemente
proviamo delizia nel vederli come manifestazione delle forze creatrici universali –la Dea ed il Dio.
L’altare ed il circolo magico nel quale si trova, è una costruzione personale e dovrebbe soddisfarvi sotto tutti i punti di vista.

venerdì 26 aprile 2024

Gli Strumenti usati nei Rituali Wicca






Nelle pratiche wiccan vengono utilizzati numerosi e svariati oggetti, ciascuno con una precisa funzione pratica o simbolica.

Sull’altare del Mago ne abbiamo visti quattro strettamente correlati agli Elementi e ai semi degli arcani minori: la bacchetta, la spada, la coppa e il pentacolo. I primi due hanno valenze maschili e rappresentano rispettivamente l’Aria e il Fuoco. La bacchetta che a volte assume la forma di un bastone vero e proprio serve per dirigere le energie, è la forza coagulante. La spada che invece serve per delimitare il cerchio ha una funzione difensiva, è il solve. L’athame, il pugnale col manico nero, uno dei principali strumenti della Wicca, oltre ad essere il corrispettivo della spada spesso assolve anche alle funzioni della bacchetta. 

E qui esiste un problema di corrispondenze in cui molti inciampano: nella tradizione esoterica della Golden Dawn, ripresa dalla Wicca, all’aria è associata la daga (o la spada o il coltello), mentre
al fuoco è associata la bacchetta (o il bastone). L’aria è associata all’est, mentre il fuoco è associato al sud. In questa stessa tradizione esoterica, quando si traccia la croce cabalistica, gli Arcangeli che presiedono alle direzioni sono ad est Raphael, a sud Michael, a ovest Gabriel, e a nord Uriel: a livello iconografico Raffaele è rappresentato con il bastone del pellegrino, mentre Michele tiene in mano la spada fiammeggiante: spada e bastone in questo caso si trovano invertiti, la spada è fuoco, mentre il
bastone è aria. Coppa e Pentacolo simboleggiano invece la parte femminile, Acqua e Terra. La Coppa è un calice consacrato mentre il Pentacolo può assumere forme diverse.
Se ci rivolgiamo alla tradizione wiccan in realtà gli strumenti tradizionali della strega sono sette: l’athame, il pentacolo, la bacchetta, l’incensiere, la corda, il coltello dal manico bianco e la frusta.
La spada è il corrispettivo dell’athame, mentre per un motivo ben preciso la coppa (e il suo corrispettivo il calderone) e la scopa non sono presenti. Se ci pensate né coppa, né scopa vengono
citate nella Cantica delle Streghe (la Witches’ Rune).
Gli strumenti sono molto personali e dovrebbero avere per chi li usa un valore che va oltre al semplice elemento estetico o economico. Per questo motivo, come abbiamo già detto, vengono spesso fabbricati artigianalmente o modificati, impregnandoli così della propria energia. Altrimenti possono essere reperiti un po’ ovunque come nei mercatini dell’usato o in alcuni negozi. 

In questo caso è però cosa saggia scegliere senza fretta, aspettando un oggetto che ci attiri particolarmente o che ci comunichi qualcosa, quasi come fosse lui a scegliere noi. 

Naturalmente per preservarne e aumentarne la sacralità gli strumenti rituali vengono utilizzati unicamente all’interno del Cerchio di Potere.
Da quali strumenti iniziare quindi? Siamo pratici: in primo luogo da quelli che vi serviranno effettivamente per la consacrazione del Cerchio: in primis l’athame (che comunque almeno all’inizio
assolverà sia alla funzione di bacchetta che di spada), poi l’incensiere e il pentacolo:


Athame
È l’oggetto più irrinunciabile per chi pratica la Wicca, è un pugnale a doppia lama, solitamente non affilato e dalla punta non necessariamente acuminata, con il manico nero.
Di aspetto palesemente fallico, è strettamente correlato ai simbolismi maschili e della fertilità, ma rimanendo pur sempre un’arma, sebbene solo nella forma, simboleggia anche la potenza e la
forza fisica. E’ tradizionalmente associato all’Est e all’elemento Aria visto che non si tratta infatti di un oggetto atto ad offendere, tanto meno da impiegare per lavori manuali quali incidere o tagliare (per questi scopi si usa il bolline o il coltello dal manico bianco), tuttavia la sua natura di arma lo lega anche all’elemento fuoco: il dibattito all’interno della tradizione esoterica e della Wicca è ancora aperto. Assolvendo alle funzioni di spada e bacchetta, solve e coagula, la sua natura può comunque essere
legata sia all’aria che al fuoco.
L’Athame serve per incanalare e convogliare le energie. Di fatto si comporta come un prolungamento del braccio del mago. Raccoglie l’energia e la concentra, liberandola dalla punta. Non a caso il manico è spesso di colore nero, che permette un maggiore assorbimento energetico. Come gradevole effetto collaterale avremo quindi uno strumento sempre “carico”.
Nei rituali viene comunemente usato per tracciare i pentacoli nell’aria, per delineare il Cerchio di Potere o per la consacrazione dell’acqua e del sale. Durante le libagioni viene immerso in una
coppa di vino figurando l’unione sacra tra la Dea e il Dio. In alcune tradizioni durante gli handfasting, i matrimoni wiccan, l’unione delle mani avviene mentre entrambi i coniugi stringono lo stesso pugnale.
Lo si personalizza facilmente ricoprendone o sostituendone l’impugnatura oppure è possibile inciderne la lama disegnando dei simboli o delle lettere.
Nella scelta è bene orientarsi su di un coltello dalla forma lineare, preferibilmente non affilato. E’ inoltre utile considerare che spesso lo si dovrà trasportare o addirittura nascondere. 

Per questo motivo, ma anche per una semplice questione di maneggevolezza, non dovrebbe quindi avere dimensioni eccessive. Naturalmente i migliori Athame sono quelli fatti da sé, esponendo
un pezzo di ferro alla viva fiamma e battendolo con una mazza fino ad appiattirlo. A questo punto potremo raffreddarlo immergendolo in acqua, conficcandolo nella terra e agitandolo in aria.
Avremo così ottenuto un meraviglioso strumento magico a cui saremo intimamente legati, creato utilizzando tutti e quattro gli elementi.


Pentacolo
Un Pentacolo è un pentagramma (una stella a cinque punte) inscritto in un cerchio. E’ legato alle energie femminili, all’elemento Terra e al Nord. Si tratta di un simbolo magico che rappresenta l’insieme di tutti e quattro gli elementi più il quinto, lo Spirito, inserito all’interno di un cerchio che simboleggia il ciclo della vita. Solitamente è realizzato in legno, creta o metallo.
Durante i rituali vi si appoggiano sopra gli oggetti da consacrare, da caricare o da incantare, lasciandoveli spesso per tutta la durata della celebrazione, mentre adagiato sull’altare è un potente
strumento di protezione.


Incensiere
L’Incensiere è un oggetto su cui vengono bruciate sostanze odorose, producendo una considerevole quantità di fumo. E’ legato all’Est, alle energie maschili e dell’Aria. Tuttavia nel suo cuore
arde anche la fiamma che brucia le resine. Può trattarsi di un sofisticato turibolo come di un semplice piattino contenente terra o sale, secondo i gusti e le scelte personali. Solitamente si evitano
gli incensi già preparati come quelli venduti in forma di cono o in stick, mentre si preferiscono i dischetti di carboncino su cui far bruciare per lungo tempo una qualsiasi miscela di erbe o resine e
che permettono di utilizzare anche misture elaborate, preparate appositamente per i singoli rituali.
Particolari fragranze hanno utilizzi magici o simbolici come abbiamo visto e possono produrre effetti sulle persone. Si cerca così di utilizzare gli ingredienti adatti per ottenere più facilmente
il proprio scopo. Inoltre le fumigazioni, unite alle fioche luci delle candele aiutano ad entrare in stati mentali maggiormente ricettivi, facilitando la connessione con il divino e l’attività magica in generale.
Il fumo prodotto dall’incensiere ha inoltre un ruolo molto importante all’inizio di ogni rituale, quando viene utilizzato per la purificazione dei partecipanti e dello spazio sacro.
E’ importante tenere a mente che un incenso rimasto acceso a lungo avrà certamente scaldato l’incensiere raggiungendo temperature molto elevate. Bisogna perciò fare attenzione a dove lo
si appoggia assicurandosi che sia adeguatamente isolato.
Naturalmente, anche se “sembra” non far parte dei sette strumenti della tradizione, e il suo significato può essere appreso pienamente solo in un contesto iniziatico, vi sarà utile anche una coppa che potrete utilizzare per libare in onore delle divinità


Coppa
E’ lo strumento femminile per eccellenza, intimamente legato alle energie dell’Acqua e della fertilità. E’ associata all’Ovest e simbolicamente rappresenta il ventre della Dea. Si tratta infatti
di un bicchiere o comunque di un recipiente atto a contenere un liquido, proprio come il grembo femminile fa con il seme maschile.
Viene usata nella maggior parte dei rituali durante la libagione quando, riempita di vino viene fatta passare tra i partecipanti al cerchio. A prima vista si potrebbe perciò pensare che si tratti di uno strumento indispensabile principalmente per una ragione pratica. Invece è proprio durante la libagione che la coppa manifesta la sua alta valenza simbolica sessuale. Il sacerdote in ginocchio porge la Coppa alla sacerdotessa che vi immerge il pugnale rituale, di evidente richiamo fallico. Si celebra così un
momento di unione tra Maschile e Femminile.
Scegliendo la propria Coppa è preferibile orientarsi verso materiali robusti, maneggevoli e facilmente lavabili. I materiali migliori sono i metalli, in particolare l’argento per la stretta correlazione con le divinità femminili, ma sono indicati anche il legno o la pietra.
Anche altri strumenti come la frusta e la corda assumono un significato esclusivamente in un contesto iniziatico, ma questo non significa che non possiate usare una corda per legare la vostra veste. Il coltello dal manico bianco (o il suo corrispettivo il bolline) può essere invece una finezza di cui non sentite la necessità, a meno che voi stessi non vi recate a raccogliere le erbe o non incidiate i vostri strumenti. Mentre la bacchetta (o il suo corrispettivo il bastone) può essere uno strumento da prendere
in considerazione soprattutto quando durante il percorso vi dedicherete con dedizione all’Arte magica


Bacchetta
Di norma dovrebbe essere di legno di noce, possibilmente di una pianta giovane che non abbia mai dato frutti, tuttavia la quercia, albero sacro alla tradizione druidica va benissimo e in fin dei conti qualsiasi pianta che abbia un buon legno o che voi sentiate particolarmente affine.
Esiste una differenza tra bacchetta magica (lunga all’incirca come il vostro avambraccio) e il bastone, io utilizzo sia la bacchetta che un bastone biforcato in punta a formare due “corna”
simboliche (Stang), dovrebbe essere lungo 130 cm, dalla punta alla biforcazione, arrivandovi più o meno all’altezza della mano con il gomito piegato.
Non è difficile fabbricare una bacchetta da se: il ramo va tagliato di netto, meglio se al sorgere del sole, in primavera e di Luna crescente. Fate un offerta alla pianta di cibo e vino e bagnate la sua ferita con la saliva. Naturalmente nei rituali si utilizzano anche il calderone, la scopa e la spada che completano lo strumentario della strega, ma il cui utilizzo è di solito legato a rituali di gruppo. Vale infine la pena
di citare altri due oggetti: il Libro delle Ombre e il libro specchio


Libro delle Ombre e Libro Specchio
Il Libro delle Ombre è per inciso il testo che si tramanda nelle congreghe di iniziati e che ciascuna strega ricopia a mano, con- tiene le formule e i rituali segreti. Ovviamente una buona parte
del Libro delle Ombre di diverse tradizioni wiccan è stato pubblicato, questo tuttavia non inficia il fatto che un Libro delle Ombre deve essere “passato”.
Il libro specchio è un’“invenzione” moderna che sostituisce il Libro delle Ombre nella pratica dei neofiti, si tratta di un diario dove il praticante può scrivere tutto quello che sperimenta nella
sua pratica magica e spirituale. 

Consacrare uno strumento magico
Ecco un semplice metodo per consacrare uno strumento: è opportuno che scegliere uno dei momenti rituali, cioè un sabba, oppure la luna piena o la luna nuova.
Dopo aver tracciato il Cerchio sacro, procederete come segue.
Sollevate davanti all’altare con entrambe le mani ciascuno strumento, dicendo:
Io prendo e consacro questo (nome dello strumento) nel nome
dei Grandi Antichi, alle arti della magia.
Spruzzate lo strumento con qualche gocciolina d’acqua e sale usando un rametto di qualche erba se desiderate, dicendo:
Io ti purifico con l’acqua.
Quindi tenete lo strumento sul fumo dell’incenso dicendo:
Io ti purifico con il fuoco.
Quindi ripetete la preghiera di consacrazione:
Io ti evoco, oh forma di questo strumento, per i poteri della vita
che ha creato i cieli, la terra e il mare, e tutte le cose che essi
contengono; per le virtù dei cieli e di tutti gli astri che ruotano
al loro interno; per le virtù delle pietre e delle erbe; per le virtù
dei quattro elementi; e allo stesso modo per le virtù dei quattro
venti; qui in questo luogo per ricevere tale consacrazione da te a
perfetto compimento della nostra volontà. Io ti evoco per essere
una forza e una difesa contro tutti i nemici visibili e invisibili, in
tutti i lavori di magia. Così sia!
Tenete per un po’ lo strumento stretto tra le vostre mani, respirate su di lui e desiderate che il potere entri in lui.
Il nuovo strumento consacrato deve essere immediatamente usato. Per esempio per tracciare di nuovo il circolo. Infine portate il nuovo oggetto consacrato intorno al cerchio, cominciando
da est verso sud, poi ovest e finendo a nord, sollevando lo strumento ad ogni punto cardinale presentandolo ai guardiani.

giovedì 25 aprile 2024

I Rituali Wiccan

I rituali sono una specifica forma di movimento, manipolazione di oggetti o una serie di processi interiori designati a produrre degli effetti desiderati. Nella Wicca, i rituali sono cerimonie che celebrano e rafforzano la nostra relazione con la Dea, il Dio e la Terra.

Questi rituali non devono essere pianificati in anticipo, provati, o tradizionali, e neanche
devono aderire pedissequamente ad uno schema o forma particolare. Di fatto i rituali creati spontaneamente possono essere i più potenti ed efficaci.
Un rito Wiccan può consistere di un singolo celebrante che accende un fuoco, canta nomi
sacri, ed osserva il sorgere della Luna. Oppure può comprendere dieci o più persone, alcune delle
quali assumono vari ruoli in una rievocazione mitica, o recitano lunghi versi in onore degli Dei. Il
rito può essere antico, o scritto di recente. La sua forma esteriore non è importante finché non riesce
a raggiungere una consapevolezza delle divinità nei Wiccan.
Il rituale Wiccan di solito avviene nelle notti di Luna Piena e negli otto Giorni del Potere, le
vecchie feste agricole stagionali dell’Europa. I rituali di solito sono di natura spirituale ma possono
anche includere dei lavori magici.





La maniera migliore di apprendere la Wicca è di praticarla; così con il passar del tempo, eseguendo
rituali come quelli trovati sui testi o, ancora meglio quelli che scriverete da soli quando avrete raggiunto una certa pratica, vi farete un’idea della vera natura della Wicca.

Molte persone dicono di voler praticare la Wicca, ma poi si tirano indietro e si dicono che
non possono osservare il rituale della Luna Piena perché non hanno un insegnante, non sono iniziati, o non sanno cosa fare. Sono solo scuse. Se siete interessati a praticare la Wicca, fatelo e basta.
Per il Wiccan solitario, la creazione di nuovi rituali può essere una pratica eccitante. Potreste
passare tutta la notte con testi di riferimento, mettendo insieme pezzi di rituali ed invocazioni, o
semplicemente lasciando che lo spirito del momento e la saggezza delle Divinità vi riempiano con
l’ispirazione. Non importa come sono creati, tutti i rituali dovrebbero essere fatti per gioia, non per
obbligo.
Se desiderate, fate coincidere i vostri riti con le stagioni, le festività Pagane, e le fasi della
Luna. Se vi sentite particolarmente attratti da altri calendari sacri, sentitevi liberi di adattarli. Ci sono stati adattamenti molto ben riusciti con Wiccan che utilizzano sistemi egizi, nativi-americani, hawaiani, babilonesi, ed altri sistemi magico-religiosi. Anche se la maggior parte della Wicca è stata, fino a poco tempo fa, principalmente basata sul sistema europeo e britannico, questo non ci deve limitare.
Come Wiccan Eclettici siate liberi di fare ciò che ci pare. Se i rituali funzionano e piacciono,
perché preoccuparsi?

Alcune parole sulla preparazione dei rituali

Prima di tutto è necessario accertarsi di non essere interrotti durante il rito.
Se siete in casa dite alla vostra famiglia che sarete occupati e che non dovete essere disturbati. Se
siete soli staccate il telefono, chiudete la porta e tirate le tapparelle, se volete. È meglio assicurarsi
di essere soli e tranquilli dall’inizio alla fine.
In genere si inizia con un’abluzione rituale. Questo ha in parte un aspetto psicologico: essere puliti e rinfrescati dalle preoccupazioni della giornata, vi farà sentire a vostro agio nel contattare la Dea ed il Dio.
La purificazione rituale è una caratteristica comune a molte religioni. Nella Wicca, l’acqua viene vista come una sostanza purificatrice che  libera dalle vibrazioni perturbatrici date dalle
tensioni quotidiane e consente di presentarsi fronte alle Divinità con purezza di corpo, oltre che
purezza di pensieri,
Ad un livello più profondo, l’immersione in acqua ci collega con i nostri ricordi più ancestrali. Farsi un bagno in una vasca di acqua fredda e salata è simile a fare una passeggiata tra le
onde del sempre accogliente oceano, il dominio della Dea. Questa preparazione predispone spiritualmente e fisicamente per l’esperienza
successiva.

Una volta purificati dall’acqua, è ora di vestirsi per il rituale. Tra molti Wiccan
la nudità è lo stato consigliabile in cui invocare le divinità della natura. Sicuramente è vero che è la
condizione più naturale in cui il corpo umano si possa trovare, ma la nudità rituale non è per tutti.
La Chiesa ha fatto tanto per instillare pensieri di vergogna per quanto riguarda la figura umana
svestita. Queste emozioni distorte ed innaturali sopravvivono ancora oggi.
Si danno molte ragioni per l’insistenza sulla nudità rituale.
Se è vestito, un Wiccan produce una magia efficace proprio come quella prodotta da un
Wiccan nudo. I vestiti non sono una barriera al trasferimento di potere.
Una spiegazione più convincente della nudità rituale Wiccan dice che è usata per il suo
valore simbolico: la nudità mentale, spirituale, ed anche fisica di fronte alla Dea ed al Dio
simboleggia l’onestà e l’apertura del proprio intento. La nudità rituale è stata praticata in molte religioni antiche e si trova ancora oggi sparsa in alcune zone del mondo, quindi non è veramente una novità, tranne che per alcuni Occidentali.

Tra molti Wiccan sono popolari dei vestiti speciali come toghe e tabarri. Danno molte
spiegazioni per l’uso delle toghe, una delle quali è che infilarsi indumenti indossati solo per la
magia conferisce una atmosfera mistica a certi rituali, e modifica la sposta consapevolezza verso le
azioni che state per intraprendere, promovendo quindi una coscienza rituale.
Si usano anche i colori per le loro vibrazioni specifiche. La lista in basso è un buon esempio
per i colori delle toghe. Se fossi particolarmente interessato ad una magia con le erbe, o se dovessi
eseguire un rituale per fermare la proliferazione degli impianti e delle armi nucleari, potrei indossare una toga verde per aiutare ad armonizzare il mio rituale con le energie della Terra. Le persone che hanno buone capacità manuali possono anche fabbricare da se o indossare toghe specifiche per certi incantesimi o cicli di incantesimi, secondo la descrizione data sotto.



Giallo è un colore eccellente per chi pratica la divinazione.
Viola è preferito da quelli che lavorano con il potere divino puro (maghi) o che vogliono
approfondire la loro consapevolezza spirituale della Dea e del Dio.
Blu è adatto per i guaritori e per quelli che lavorano con la loro consapevolezza psichica o
per quelli che vogliono armonizzarsi con la Dea nel Suo aspetto oceanico.
Verde dà forza a chi pratica erboristeria ed ecologia magica.
Marrone viene indossato da chi si armonizza con gli animali o lancia incantesimi per essi.
Bianco simboleggia la purificazione e la spiritualità pura, ed è anche perfetto per i rituali di
meditazione e pulizia. Si indossa nelle celebrazioni per la Luna Piena, o per
armonizzarsi con la Dea.
Arancione o Rosso questi colori per le toghe possono essere indossati nei Sabbat, per i riti
protettivi o quando ci si armonizza con il Dio nel Suo fiero aspetto solare.
Nero le toghe nere sono molto popolari. Contrariamente ai fraintendimenti popolari, il nero
non simboleggia il male. È l’assenza del colore. È una tonalità protettiva e
simboleggia la notte, l’universo e la mancanza di falsità. Quando un Wiccan indossa
una toga nera, si veste con l’oscurità dello spazio profondo – simbolicamente la fonte suprema dell’energia divina.

Alcuni Wiccan indossano toghe con cappucci, per isolare le
interferenze esterne e per controllare la stimolazione sensoriale durante il rituale. Questa è una
buona idea per la magia o la meditazione, ma non per un rito religioso Wiccan, quando dovremmo
aprirci alla natura piuttosto che tagliare fuori la nostra connessione con il mondo fisico.



Gli oggetti di potere ed i gioielli rituali possono veramente ricordarci della Dea e del Dio, ed
essere simboli delle nostre abilità. Ma credo che non dovremmo permettere ad essi di diventare
qualcosa in più di questo. Se io stabilissi che un gioiello (un anello, un ciondolo, una punta di quarzo, etc.) fosse un mio oggetto di potere, il mio collegamento con gli Dei, l’assicurazione della mia buona fortuna, mi
sentirei distrutto se me lo rubassero, se lo perdessi o se non lo ritrovassi.