sabato 4 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera B

 



Baffardello:Folletto toscano con caratteristiche simili al Linchetto. Vive vicino alle case dei contadini o alle stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria. Spiritello dispettoso, si diverte a fare complicate trecce al pelo degli animali e, in particolar modo, alle chiome delle belle ragazze.
E’ talmente abile, ad intrecciare capelli impastandoli con la saliva, che è praticamente impossibile sciogliere il groviglio che ne deriva.

Barabanèn:Folletto benevolo, ma anche molto fastidioso, che vive nei pressi di Imola in provincia di Bologna. Il Barabanèn da alcuni è conosciuto anche con il nome di Cardinalèn. Indossa un saio rosso, molto simile a quello pretalizio dei vescovi, e un berretto del medesimo colore. Alto dai 40 ai 50 centimetri, il Barabanèn è dispettoso e impertinente. Come tutti i Folletti, ama nascondersi e spostare gli oggetti, costruire ostacoli invisibili in cui fare inciampare la gente, architettare situazioni imbarazzanti, suggerire sogni bizzarri e inquietanti e, naturalmente, di notte rumoreggiare fino a tarda ora.

Barabao:

Folletto di origine veneta di cui non si hanno più tracce. Nessuna delle leggende che lo riguardano racconta perché, un bel giorno, senza nessuna ragione apparente, decise di abbandonare il mondo degli uomini. Ancora oggi, però, questa piccola creatura viene evocata dai genitori per far quietare i bambini cattivi. Le sembianze del Barabao non sono delle più rassicuranti: ha il volto brutto e irto di peli, indossa abiti vecchi e rammendati.

La descrizione del Barabao.

Ai piedi porta due enormi zoccoli e sulla folta capigliatura inalbera un cappello rosso a cono. Simile a un gigante in miniatura, il Barabao abitava in campagna. Spesso trovava fissa dimora nelle case dei contadini. Per ricompensarli dell’ospitalità, sovente li aiutava nei lavori più duri della cura dei campi.
Il Barabao era una gran lavoratore e, se veniva trattato con il dovuto rispetto, poteva lavorare anche per giorni interi senza mai fermarsi. Al contrario, se offeso o maltrattato diventava cattivo e dispettoso. In provincia di Venezia, il Barabao è chiamato anche Baraban, mentre in quella di Treviso è chiamato Barbarù.

Barabio: Folletto molto brutto diffuso nelle Langhe e in provincia di Cuneo. Ha l’abitudine di inseguire e spaventare i bambini che non tornano a casa prima del tramonto. Il suo aspettoè  demoniaco.

Barbariccia:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbaricciu:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbariciu Cutel:Folletto veneto con caratteristiche simili al Barabao, solo molto più brutto e cattivo. Il Barbariciu Cutel ha gli occhi fiammeggianti, un grosso naso. In spalla porta un sacco dove mette i bambini capricciosi che cattura. Quando ha fame, con il gran coltellaccio che porta alla cintola taglia a fette le sue prede e se le mangia.

Basadone:Folletti volanti che si lasciano trasportare dalla brezza leggera del vento. Come tutte le cosiddette “creature del vento”, sono quasi sempre invisibili. Il nome deriva dal dialetto trentino e significa “baciadonne”. Sono spiritelli di natura benevola. Solitamente trattengono i fanciulli in casa quando è imminente la bufera. Secondo la tradizione fantastico-popolare della valle dell’Adige e della Val di Non, invece, il Basadone personifica l’Ostro. Si tratta del vento che soffia dal sud, e nella stessa Val d’Adige. Si racconta che avrebbe al suo seguito parecchi servi, brutti e buffi, con i quali scorrazza per i campi.

Beilhund:Folletto trentino caratterizzato dal fatto di non aver braccia né gambe. Il suo corpo è simile al manico di un’ascia e la testa ha forma di scure. Il Beilhund si diverte a sostituirsi all’accetta del boscaiolo. Scappa ridendo quando qualcuno tenta di usarlo per spaccare la legna. Dal carattere mutevole, come tutti i Folletti, il Beilhund può trasformarsi in una vera ascia affilata e inseguire i suoi molestatori.

Berbéch: Folletto dispettoso molto diffuso nel bergamasco. Il Berbéch insieme ai suoi inseparabili compagni, Malésen e Sblésen, combina scherzi di ogni tipo. Secondo altre credenze il trio di Folletti fa parte della vasta schiera di diavoletti che ancora oggi popolano le campagne italiane.

Bérlic: Folletto dalle caratteristiche ambigue, diffuso in Val d’Aosta. Durante la notte assume la forma di un’ombra, e penetra nelle stalle rendendo la vita difficile a mucche e capre. Una volta scoperto, si fissa al soffitto sotto forma di una luna splendente.

Bobboi: Folletto decisamente brutto e cattivo che vive nel nuorese. Simile nell’aspetto al Barabio e nei comportamenti al Barbariciu Cutel. Ha l’abitudine di rapire i bambini cattivi e mangiarseli.

Bragöla: Folletti che abitano la valle comasca di Cavargna. Dal carattere imprevedibile. Hanno occhi piccoli e scintillanti. Sono molto bravi nel nascondersi tra i cespugli. E’ facile scovarli seguendo i borbottii e i bisbigli che continuano a emettere. Il loro scherzo preferito consiste nel nascondersi e improvvisamente lanciarsi addosso agli incauti viandanti.
I Bragöla hanno anche l’abitudine di assumere la forma di palla pelosa e lasciarsi scivolare lungo i pendii della valle. Un’altra loro cattiva abitudine consiste nell’intrufolarsi nelle case per rubare castagne e latte. I Bragöla non sopportano le meschinità umane. Al contrario, sono disponibili ad aiutare nei lavori dei campi le persone che ritengono simpatiche e che lasciano pronte per loro la falce insieme a un poco di cibo.

Bügn: Creatura fantastica, molto simile ad un Folletto, che solo pochi sventurati hanno visto. Solitamente il Bügn abita nei laghi, nei fiumi e nelle pozze di acqua stagnante della provincia di Mantova. Il Bügn si manifesta quando vengono gettati dei sassi nell’acqua.Solo allora, si può scorgere a malapena la sua bocca irta di denti.

Nessun commento:

Posta un commento