lunedì 6 maggio 2024

I folletti italiani dalla lettera A alla lettera Z: lettera C




Camandöi.

Chi è cresciuto nella nostra campagna, sa che gli Elfi non sono prerogativa dell’Irlanda. Nei racconti dei nostri vecchi si favoleggiava che queste creature fantastiche, i Camandöi, abitassero nelle isole e nei fitti boschi del lago di San Martino.La nostra zona un tempo era bagnata da laghi e paludi, il più esteso il Lago Gerundo. Si estendeva da Lodi a Ovest fino a Offanengo a Est, e da Brembio a Nord, fino a Pizzighettone a Sud, formato dal Serio e dall’Add. Più piccolo quello di San Martino formato dall’Oglio. Varie imbarcazione solcavano le acque, mentre paesi e Abbazie sorgevano nei luoghi di approdo.

Cà di Bragöla: Secondo la tradizione della Val Cavargna, il grande roccione bianco che domina il sentiero che porta a Tavagnago è considerato l’abitazione dei Folletti Bragöla. Ai più fortunati può capitare, nel primo mattino, di vedere stesi ad asciugare sotto la Cà di Bragöla, dei piccoli rettangoli di stoffa bianca: sono i pannolini dei bragoletti che le mamme hanno steso ad asciugare.

Calcaròt: Feroce Folletto notturno, molto vicino alla specie degli Incubi. Vive in Veneto e nell’Alto Adige.

Il Calcaròt e praticamente invisibile e nessuno è mai riuscito a descriverlo. Di lui si sa solo che si diverte a turbare il sonno dei dormienti sedendosi sul loro petto.

Calcatrapole: Folletto notturno, parente del Calcaròt, che vive nelle campagne del veronese e del bresciano

Calcaveggh: Folletto notturno, simile agli Incubi, molto diffuso nella Valle Anzasca e nella provincia di Novara.

Calcutt: Folletto friulano fastidioso come gli Incubi.

Carcaveja: Folletto piemontese che ha tutte le caratteristiche degli Incubi. Non si hanno, però, notizie certe della sua attuale sfera d’azione.

Chiusini: Sono dei buffi Folletti conosciuti nel Senese che arrivano la sera nelle case a far chiudere gli occhi ai bambini capricciosi che non vogliono addormentarsi. Probabilmente il nome deriva da questa bizzarra attività.

Cialciut: Creatura errante della notte, conosciuta in Veneto e in Friuli, piccola e ricoperta di peli ispidi. Come tutti gli Incubi turba il sonno degli uomini sedendosi sul loro petto.

Il Cialciut, secondo alcune leggende, sarebbe una specie di vampiro che succhia il sangue a chi sorprende addormentato sul ciglio delle strade.

Ciappin: Folletto diabolico che imperversa in Lombardia e Piemonte

Crocchia-Ossa: Repellente nano notturno che nei tempi antichi era facile incontrare accanto ai patiboli o ai margini dei campi di battaglia. Oggi questa razza degenere di nani, come molte altre genie di Folletti e di esseri fatati, ha abbandonato il mondo degli uomini per sprofondare nel sottosuolo dei cimiteri. Si dice che il Crocchia-Ossa scavi gallerie interminabili, anche di parecchie centinaia di chilometri. Collegando tra loro diversi cimiteri della regione dove dimora. Il Crocchia-Ossa si nutre di cadaveri e di vipere. Dal loro veleno ricava un distillato, tanto inebriante, quanto schifoso al palato.

Crüsc: Piccoli Folletti di indole benevola diffusi soprattutto sulle Alpi Lepontine. Chiamati anche Ometti, sono alti più o meno come un bambino di tre anni, hanno le dita dei piedi accavallate e sono molto forti. Amano rubacchiare nelle dispense degli alpeggi, ma spesso in cambio del cibo lasciano monete o pezzi d’oro. Come tutti i Folletti sono molto permalosi e possono arrabbiarsi per un nonnulla.

Per non incorrere nella loro ira basta fingere di non vederli, l’indifferenza è sempre la migliore arma per liberarsi dei Folletti dispettosi.

Cules: folletto piemontese che ha le sembianze di una fiammella danzante. Spesso è considerato uno degli aspetti che assume il Servan.

Cuscu: Folletto calabrese particolarmente maligno.

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