Baffardello:Folletto toscano con
caratteristiche simili al Linchetto. Vive vicino alle case dei contadini o alle
stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria. Spiritello dispettoso,
si diverte a fare complicate trecce al pelo degli animali e, in particolar
modo, alle chiome delle belle ragazze.
E’ talmente abile, ad intrecciare capelli impastandoli con la saliva, che è
praticamente impossibile sciogliere il groviglio che ne deriva.
Barabanèn:Folletto benevolo, ma
anche molto fastidioso, che vive nei pressi di Imola in provincia di Bologna.
Il Barabanèn da alcuni è conosciuto anche con il nome di Cardinalèn. Indossa un
saio rosso, molto simile a quello pretalizio dei vescovi, e un berretto del
medesimo colore. Alto dai 40 ai 50 centimetri, il Barabanèn è dispettoso e
impertinente. Come tutti i Folletti, ama nascondersi e spostare gli oggetti,
costruire ostacoli invisibili in cui fare inciampare la gente, architettare
situazioni imbarazzanti, suggerire sogni bizzarri e inquietanti e, naturalmente,
di notte rumoreggiare fino a tarda ora.
Barabao:
Folletto di origine veneta di cui non si hanno più tracce. Nessuna delle
leggende che lo riguardano racconta perché, un bel giorno, senza nessuna
ragione apparente, decise di abbandonare il mondo degli uomini. Ancora oggi,
però, questa piccola creatura viene evocata dai genitori per far quietare i
bambini cattivi. Le sembianze del Barabao non sono delle più rassicuranti: ha
il volto brutto e irto di peli, indossa abiti vecchi e rammendati.
La descrizione del Barabao.
Ai piedi porta due enormi zoccoli e sulla folta capigliatura inalbera un
cappello rosso a cono. Simile a un gigante in miniatura, il Barabao abitava in
campagna. Spesso trovava fissa dimora nelle case dei contadini. Per
ricompensarli dell’ospitalità, sovente li aiutava nei lavori più duri della cura
dei campi.
Il Barabao era una gran lavoratore e, se veniva trattato con il dovuto
rispetto, poteva lavorare anche per giorni interi senza mai fermarsi. Al
contrario, se offeso o maltrattato diventava cattivo e dispettoso. In provincia
di Venezia, il Barabao è chiamato anche Baraban, mentre in quella di Treviso è
chiamato Barbarù.
Barabio: Folletto molto brutto
diffuso nelle Langhe e in provincia di Cuneo. Ha l’abitudine di inseguire e
spaventare i bambini che non tornano a casa prima del tramonto. Il suo
aspettoè demoniaco.
Barbariccia:Vedi: Luo Barabicchou.
Barbaricciu:Vedi: Luo Barabicchou.
Barbariciu
Cutel:Folletto veneto con caratteristiche simili al Barabao, solo molto più
brutto e cattivo. Il Barbariciu Cutel ha gli occhi fiammeggianti, un grosso
naso. In spalla porta un sacco dove mette i bambini capricciosi che cattura.
Quando ha fame, con il gran coltellaccio che porta alla cintola taglia a fette
le sue prede e se le mangia.
Basadone:Folletti volanti che
si lasciano trasportare dalla brezza leggera del vento. Come tutte le
cosiddette “creature del vento”, sono quasi sempre invisibili. Il nome deriva
dal dialetto trentino e significa “baciadonne”. Sono spiritelli di natura
benevola. Solitamente trattengono i fanciulli in casa quando è imminente la
bufera. Secondo la tradizione fantastico-popolare della valle dell’Adige e della
Val di Non, invece, il Basadone personifica l’Ostro. Si tratta del vento che
soffia dal sud, e nella stessa Val d’Adige. Si racconta che avrebbe al suo
seguito parecchi servi, brutti e buffi, con i quali scorrazza per i campi.
Beilhund:Folletto trentino
caratterizzato dal fatto di non aver braccia né gambe. Il suo corpo è simile al
manico di un’ascia e la testa ha forma di scure. Il Beilhund si diverte a
sostituirsi all’accetta del boscaiolo. Scappa ridendo quando qualcuno tenta di
usarlo per spaccare la legna. Dal carattere mutevole, come tutti i Folletti, il
Beilhund può trasformarsi in una vera ascia affilata e inseguire i suoi
molestatori.
Berbéch: Folletto dispettoso
molto diffuso nel bergamasco. Il Berbéch insieme ai suoi inseparabili compagni,
Malésen e Sblésen, combina scherzi di ogni tipo. Secondo altre credenze il trio
di Folletti fa parte della vasta schiera di diavoletti che ancora oggi popolano
le campagne italiane.
Bérlic: Folletto dalle
caratteristiche ambigue, diffuso in Val d’Aosta. Durante la notte assume la
forma di un’ombra, e penetra nelle stalle rendendo la vita difficile a mucche e
capre. Una volta scoperto, si fissa al soffitto sotto forma di una luna
splendente.
Bobboi: Folletto decisamente
brutto e cattivo che vive nel nuorese. Simile nell’aspetto al Barabio e nei
comportamenti al Barbariciu Cutel. Ha l’abitudine di rapire i bambini
cattivi e mangiarseli.
Bragöla: Folletti che
abitano la valle comasca di Cavargna. Dal carattere imprevedibile. Hanno occhi
piccoli e scintillanti. Sono molto bravi nel nascondersi tra i cespugli. E’
facile scovarli seguendo i borbottii e i bisbigli che continuano a emettere. Il
loro scherzo preferito consiste nel nascondersi e improvvisamente lanciarsi
addosso agli incauti viandanti.
I Bragöla hanno anche l’abitudine di assumere la forma di palla pelosa e
lasciarsi scivolare lungo i pendii della valle. Un’altra loro cattiva abitudine
consiste nell’intrufolarsi nelle case per rubare castagne e latte. I Bragöla
non sopportano le meschinità umane. Al contrario, sono disponibili ad aiutare
nei lavori dei campi le persone che ritengono simpatiche e che lasciano pronte
per loro la falce insieme a un poco di cibo.
Bügn: Creatura fantastica,
molto simile ad un Folletto, che solo pochi sventurati hanno visto. Solitamente
il Bügn abita nei laghi, nei fiumi e nelle pozze di acqua stagnante della
provincia di Mantova. Il Bügn si manifesta quando vengono gettati dei sassi
nell’acqua.Solo allora, si può scorgere a malapena la sua bocca irta di denti.