In questo Blog conservo e presento i miei lavori, dalla pittura alla lavorazione di ferro e legno. Realizzo articoli che nascono da emozioni ed entusiasmi, da pensieri e necessità; li creo dall'idea dandogli forma, facendoli passare dall'imago mentis alla materia perchè possano accompagnare nella via della vita. Magica e non...
domenica 5 febbraio 2023
venerdì 6 gennaio 2023
Le Rune
Le origini delle rune non sono certe. È probabile che derivino da una scrittura appartenente al gruppo delle cinque principali varietà di alfabeto italico, derivato dall'alfabeto etrusco. Questa tesi fa risalire la vera origine delle rune alla colonizzazione greca dell'Italia meridionale, in particolare alla città di Cuma, luogo di incontro tra greci ed etruschi, dove questi ultimi appresero l'alfabeto. Importanti iscrizioni furono scoperte nell'area alpina e prealpina. Scritture simili furono usate per il retico e il venetico. Alcuni studiosi ipotizzano che l'alfabeto runico derivi da quello venetico.
Le uniche iscrizioni runiche note eseguite con certezza in Italia si trovano nel Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia; e nelle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro a Roma, iscrizioni forse riconducibili ai pellegrinaggi anglosassoni e al periodo normanno in Italia meridionale. Testimonianze di segni runici sono in una fusaiola risalente a un periodo anteriore al VII d.C. rinvenuta a Belmonte, nel Canavese; ma è difficile attribuirne con certezza la produzione a qualche autore longobardo (il materiale potrebbe indicare la Pannonia come luogo di origine, presso cui i Longobardi dimorarono prima della migrazione in Italia; inoltre il segno <h>, che vi si legge chiaramente, era in uso presso i Goti). Un'altra iscrizione runica è su uno dei leoni originari della Grecia, testimonianza della presenza vichinga ad Atene, che successivamente, in età moderna, fu trafugato dai veneziani e attualmente si trova esposto nell'Arsenale di Venezia.
Il sostantivo norreno rún, attestato nelle iscrizioni, indica i singoli segni del fuþark ed è conservato nelle altre lingue germaniche antiche con il significato di "segreto", "mistero"; ancora, nella lingua tedesca, il verbo raunen significa "bisbigliare, sussurrare". Le rune sono una delle più importanti istituzioni culturali e linguistiche comuni alle popolazioni germaniche. Le prime iscrizioni runiche (II e III secolo d.C.) sembrano mostrare una lingua essenzialmente unitaria, quasi senza particolarità dialettali che poi saranno i tratti distintivi delle lingue germaniche, dimostrando che in questo periodo non era ancora avvenuta la seconda rotazione consonantica (zweite Lautverschiebung).
La tradizione scandinava attribuisce a Odino il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza. Il mito della "scoperta" delle rune da parte del dio viene riferito in una strofa del poema eddico Hávamál, dove si legge:
«Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell'albero
che nessuno sa
dove dalle radici s'innalzi.
Con pane non mi saziarono
né con corni [mi dissetarono].
Guardai in basso,
feci salire le rune,
chiamandole lo feci,
e caddi di là.»
L'auto-sacrificio di Odino, qui descritto, nel quale il dio si sarebbe volontariamente impiccato ad un albero e trafitto con una lancia, rispecchia perfettamente le modalità dei sacrifici umani che venivano tributati al dio nella Scandinavia precristiana. Le vittime venivano infatti impiccate e quindi trafitte a colpi di lancia, come attestato ad esempio nella Saga di Gautrekr. L'Hávamál non specifica la natura dell'albero a cui il dio si sarebbe appeso, ma si ritiene comunemente di poterlo identificare con Yggdrasill, il frassino cosmico della mitologia norrena. Il nome significa "destriero di Yggr", dove Yggr, "terribile", è un epiteto dello stesso Odino. Il termine drasill, "destriero", è a sua volta leggibile nella letteratura scaldica come una kenning (metafora poetica) a indicare la forca alla quale venivano appesi gli impiccati.
Nel rito descritto si riconoscono anche motivi inerenti all'iniziazione sciamanica, derivati probabilmente dal mondo finnico. Si riteneva infatti che gli sciamani acquistassero i loro poteri di mediatori col mondo soprannaturale attraverso vari rituali di morte e rinascita, spesso descritti con tinte non diverse dal racconto dell'Hávamál.
martedì 27 dicembre 2022
La Tavola Oujia, una nuova creazione "Bottega Magica"
La tavola Ouija è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella seconda metà del XIX secolo e diventato famoso nella metà del XX secolo.
Inizialmente l'ideatore della tavola aveva attribuito l'origine della
parola a un antico termine egizio che significherebbe "buona
fortuna", sostenendo di averlo imparato durante una delle sue sedute. Più
tardi però è stato diffuso e ben più accettato il fatto che il termine
"ouija" derivi in realtà dall'unione di altre due parole, ossia
"oui" (francese) e "ja" (tedesco), che significano entrambe
"sì". Non è chiaro per quale motivo il nome della tavoletta sia stato
formato in questo modo.
Usata già dall'età antica - si ritiene infatti che lo stesso Pitagora
avrebbe usato uno strumento simile per comunicare con il mondo invisibile, ma
di tutto questo non esiste alcuna prova - essa non aveva un nome preciso ed era
composta solo dalle lettere dell'alfabeto, gli inventori ufficiali furono gli
uomini d'affari Elijah Jefferson Bond e Charles Kennard che ebbero l'idea di
brevettare una tavoletta con alfabeto stampato e di metterla in commercio il 28
maggio 1890.
Il suo funzionamento è molto elementare, gli officianti pongono delle
domande a presunte entità sovrannaturali che poi farebbero muovere l’indicatore
(sul quale tutti posano delicatamente il loro dito indice) puntando le varie
lettere che comporranno una frase, o una parola da interpretare e
contestualizzare.
La Ouija, chiamata anche «tavoletta spiritica», è nota al pubblico di
lingua francese grazie alle opere di Hippolyte Léon Denizard Rivail
(1804-1869), da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Allan Kardec. Egli è
stato il padre dello spiritismo in Europa, il più celebre degli spiritisti
francofoni, il fondatore di quella che bisogna giustamente chiamare «la
religione spiritica». Ne consegue pertanto che la Ouija e il suo utilizzo sono,
nella mente popolare, indissolubilmente legati alla pratica dello spiritismo.
Il che non deve stupire, visto che quasi tutti i fruitori passati e presenti di
questo «supporto di chiaroveggenza» erano o sono degli spiritisti.
I fautori dello spiritismo si servono della Ouija per comunicare con gli
«spiriti dei disincarnati» e destinano allo stesso uso gli specchi neri, le
sfere di cristallo e tutti gli altri supporti di chiaroveggenza.
La Ouija è un supporto dove un oggetto (La Planchette, un piccolo “cursore”
tipo quello che vedete muovere sul vostro Computer) si sposta su una superficie
liscia sotto l’impulso dei movimenti inconsci di un medium (Movimenti
Ideomotori); e, dato che si tratta di un medium, si suppone che tali
spostamenti siano controllati da un’entità disincarnata.
Chi si può
effettivamente contattare attraverso la tavola di Ouija? Questa è
senz’altro una delle domande più frequenti tra coloro che si stanno
approcciando al misterioso mondo degli spiriti ed è proprio di spiriti che
parleremo in questo capitolo del nostro viaggio. La tavoletta Ouija è piuttosto
celebre per i numerosi episodi paurosi alla quale vengono collegati fantasmi rabbiosi
ed entità maligne visti al cinema, eppure il folklore cinematografico è ben
lungi dall’avvicinarsi alla realtà dei fatti!
Attraverso questo strumento, è possibile mettersi in contatto con una
moltitudine diversa e variegata di entità: dallo spirito dei defunti ai Demoni…
Per quanto
semplice possa apparire l’utilizzo della Tavola Ouija, anch’essa necessita di vedere
rispettare alcune regole basilari affinché l’esperienza possa svolgersi in
serenità e con il minor numero di potenziali imprevisti possibile. Come ogni
strumento magico e divinatorio, anche la Ouija ha bisogno di una forma di magia
cerimoniale che l’accompagni prima, durante e dopo ogni seduta spiritica,
quindi vediamo per la tavola ouija regole ed accorgimenti fondamentali:
• Sarebbe opportuno accendere candele ed
incensi.
• Pulire energeticamente l’ambiente
attraverso rituali di purificazione.
• Aprire il cerchio protettivo o
ricorrere a qualsiasi tipo di pratica abituale di schermatura dalle influenze
negative.
• Ricercare uno stato meditativo di
rilassamento totale affinché la propria mente possa preparasi meglio ad
accogliere le presenze spiritiche che vorranno comunicare.
• Aprire formalmente la seduta spiritica
come si farebbe di consueto durante qualsiasi rituale magico.
• Mantenere un atteggiamento
concentrato, equilibrato e soprattutto rispettoso nei confronti delle entità
che si presenteranno durante la seduta.
• Così come per la classica catena
spiritica, anche durante una seduta con la tavola ouija è imperativo non
staccare mai la mano dalla Planchette affinché non venga spezzato bruscamente
il collegamento con l’entità.
• Al termine della seduta, congedare
sempre gli spiriti in maniera formale ed attendere che anch’essi abbandonino la
seduta spingendo il cursore verso il cosiddetto “arrivederci”.
• Una volta chiusa la seduta, terminare
formalmente il rituale di bando come di consueto e purificare l’ambiente da
eventuali residui energetici.
Attenzione ad usarla, ogni oggetto magico è pericoloso se non lo si sa utilizzare correttamente!.
venerdì 23 dicembre 2022
domenica 18 dicembre 2022
Eccoci su My Business!
Buongiorno a tutti! Da oggi potrete trovarci anche su Google My Business! Ecco di seguito il Link con indicazioni stradali, foto ed altre informazioni su di noi!
martedì 6 dicembre 2022
GRAZIE MILLE A TUTTI!!!
Un grande ringraziamento a tutti gli amici di Bottega Magica che hanno fatto acquisti per il periodo Natalizio!
lunedì 5 dicembre 2022
Scatola per Bacchette Magiche
Ogni Bacchetta Magica che si rispetti deve avere un degno contenitore, questa scatola è interamente fatta a mano con cartone e carta decorativa.
E' esteticamente simile alle scatole di Ollivanders, (ne richiama infatti alcuni temi grafici), ma non contiene giocattoli, bensì Bacchette Magiche a tutti gli effetti!
Bacchetta di Novembre
Ecco la neonata Bacchetta in Legno di Quercia di Novembre!
Quercia, grande Saggia: la Quercia ci insegna la magia della trasformazione. Le sue solide radici entrano profondamente nella terra per abbracciarla e toccarne il cuore; i suoi frutti resistenti nutrono gli animali e servono a far sorridere e giocare i bambini e le fanciulle. Le Querce danno riparo sia con la frescura d’estate sia con le foglie che nel tardo autunno diventano un letto morbido. Questo è il segreto della trasformazione: entrare dentro la terra, essere al servizio di Madre Terra, nutrire, amare, proteggere i figli della Dea, è l’antica lezione che hanno appreso da sempre tutte le donne di medicina. È per questo che la Quercia aiuta le donne a contattare il proprio intuito, il potere di far nascere e far morire gli accadimenti. Albero di streghe: strega è la donna che sa trasmutare cose, eventi e anime.
La Quercia è stata sempre considerata Regina delle piante, con valenza simbolica e religiosa, essendo quasi universalmente considerata connessa con il principio creatore dell’Universo, come una Grande Madre che dona vita ed evoluzione. È il simbolo della vita, della forza tranquilla, della virilità e del valore militare, è l'archetipo di tutti gli alberi, il piedistallo della volta celeste, l'asse del mondo, gigante vegetale caro e sacro a tutti i popoli per la sua maestà incomparabile e la sua possanza. Nell'antica Grecia era consacrata a Zeus, e secondo la leggenda un ramo di Quercia piantato accanto ad una fonte proteggeva dalla siccità. Anche per gli antichi romani era sacra a Giove, era una tra le piante di buon auspicio, simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza.
I Celti celebravano i loro sacrifici nelle vicinanze di una Quercia. Per loro rappresentava la forza della saggezza e della conoscenza ed era in grado di stimolarla negli altri. Consentiva di giungere alla consapevolezza della soglia tra il mondo della materia e dello spirito. La Quercia era l’albero del Giudizio sotto il quale il Re prendeva le sue decisioni; sotto di essa si definiva il giusto e l'ingiusto, l’essere e l’apparire. Dalla Quercia presero nome i sacerdoti Celti, i Druidi. La loro iniziazione e tutti i riti importanti avvenivano in boschi di Querce, Drunemeton. La Quercia era Regina dell’anno crescente, rappresentava la forza spirituale e la magia della terra; come simbolo della nobiltà degli ideali e dell’indipendenza, è associata alla potenza maschile. Il Re che sedeva sotto la Quercia era garante dell’ordine cosmico sulla terra; quando perdeva forza e potenza, era sfidato da un aspirante successore che lo uccideva nel duello rituale. Il vecchio Re-Quercia veniva sacrificato ritualmente nel fuoco del solstizio d’estate.
martedì 29 novembre 2022
venerdì 25 novembre 2022
Novità 2023
Cari amici! l'Anno Nuovo porterà tante novità in Bottega Magica! Non solo lavori artigianali in legno, ma anche stampe in 3D e Incisioni laser! Di seguito esempi dei lavori che potremo fare! Cuoio, legno metalli e vetro!