La tavola Ouija è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella seconda metà del XIX secolo e diventato famoso nella metà del XX secolo.
Inizialmente l'ideatore della tavola aveva attribuito l'origine della
parola a un antico termine egizio che significherebbe "buona
fortuna", sostenendo di averlo imparato durante una delle sue sedute. Più
tardi però è stato diffuso e ben più accettato il fatto che il termine
"ouija" derivi in realtà dall'unione di altre due parole, ossia
"oui" (francese) e "ja" (tedesco), che significano entrambe
"sì". Non è chiaro per quale motivo il nome della tavoletta sia stato
formato in questo modo.
Usata già dall'età antica - si ritiene infatti che lo stesso Pitagora
avrebbe usato uno strumento simile per comunicare con il mondo invisibile, ma
di tutto questo non esiste alcuna prova - essa non aveva un nome preciso ed era
composta solo dalle lettere dell'alfabeto, gli inventori ufficiali furono gli
uomini d'affari Elijah Jefferson Bond e Charles Kennard che ebbero l'idea di
brevettare una tavoletta con alfabeto stampato e di metterla in commercio il 28
maggio 1890.
Il suo funzionamento è molto elementare, gli officianti pongono delle
domande a presunte entità sovrannaturali che poi farebbero muovere l’indicatore
(sul quale tutti posano delicatamente il loro dito indice) puntando le varie
lettere che comporranno una frase, o una parola da interpretare e
contestualizzare.
La Ouija, chiamata anche «tavoletta spiritica», è nota al pubblico di
lingua francese grazie alle opere di Hippolyte Léon Denizard Rivail
(1804-1869), da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Allan Kardec. Egli è
stato il padre dello spiritismo in Europa, il più celebre degli spiritisti
francofoni, il fondatore di quella che bisogna giustamente chiamare «la
religione spiritica». Ne consegue pertanto che la Ouija e il suo utilizzo sono,
nella mente popolare, indissolubilmente legati alla pratica dello spiritismo.
Il che non deve stupire, visto che quasi tutti i fruitori passati e presenti di
questo «supporto di chiaroveggenza» erano o sono degli spiritisti.
I fautori dello spiritismo si servono della Ouija per comunicare con gli
«spiriti dei disincarnati» e destinano allo stesso uso gli specchi neri, le
sfere di cristallo e tutti gli altri supporti di chiaroveggenza.
La Ouija è un supporto dove un oggetto (La Planchette, un piccolo “cursore”
tipo quello che vedete muovere sul vostro Computer) si sposta su una superficie
liscia sotto l’impulso dei movimenti inconsci di un medium (Movimenti
Ideomotori); e, dato che si tratta di un medium, si suppone che tali
spostamenti siano controllati da un’entità disincarnata.
Chi si può
effettivamente contattare attraverso la tavola di Ouija? Questa è
senz’altro una delle domande più frequenti tra coloro che si stanno
approcciando al misterioso mondo degli spiriti ed è proprio di spiriti che
parleremo in questo capitolo del nostro viaggio. La tavoletta Ouija è piuttosto
celebre per i numerosi episodi paurosi alla quale vengono collegati fantasmi rabbiosi
ed entità maligne visti al cinema, eppure il folklore cinematografico è ben
lungi dall’avvicinarsi alla realtà dei fatti!
Attraverso questo strumento, è possibile mettersi in contatto con una
moltitudine diversa e variegata di entità: dallo spirito dei defunti ai Demoni…
Per quanto
semplice possa apparire l’utilizzo della Tavola Ouija, anch’essa necessita di vedere
rispettare alcune regole basilari affinché l’esperienza possa svolgersi in
serenità e con il minor numero di potenziali imprevisti possibile. Come ogni
strumento magico e divinatorio, anche la Ouija ha bisogno di una forma di magia
cerimoniale che l’accompagni prima, durante e dopo ogni seduta spiritica,
quindi vediamo per la tavola ouija regole ed accorgimenti fondamentali:
• Sarebbe opportuno accendere candele ed
incensi.
• Pulire energeticamente l’ambiente
attraverso rituali di purificazione.
• Aprire il cerchio protettivo o
ricorrere a qualsiasi tipo di pratica abituale di schermatura dalle influenze
negative.
• Ricercare uno stato meditativo di
rilassamento totale affinché la propria mente possa preparasi meglio ad
accogliere le presenze spiritiche che vorranno comunicare.
• Aprire formalmente la seduta spiritica
come si farebbe di consueto durante qualsiasi rituale magico.
• Mantenere un atteggiamento
concentrato, equilibrato e soprattutto rispettoso nei confronti delle entità
che si presenteranno durante la seduta.
• Così come per la classica catena
spiritica, anche durante una seduta con la tavola ouija è imperativo non
staccare mai la mano dalla Planchette affinché non venga spezzato bruscamente
il collegamento con l’entità.
• Al termine della seduta, congedare
sempre gli spiriti in maniera formale ed attendere che anch’essi abbandonino la
seduta spingendo il cursore verso il cosiddetto “arrivederci”.
• Una volta chiusa la seduta, terminare
formalmente il rituale di bando come di consueto e purificare l’ambiente da
eventuali residui energetici.
Attenzione ad usarla, ogni oggetto magico è pericoloso se non lo si sa utilizzare correttamente!.