venerdì 6 gennaio 2023

Le Rune

 

Le origini delle rune non sono certe. È probabile che derivino da una scrittura appartenente al gruppo delle cinque principali varietà di alfabeto italico, derivato dall'alfabeto etrusco. Questa tesi fa risalire la vera origine delle rune alla colonizzazione greca dell'Italia meridionale, in particolare alla città di Cuma, luogo di incontro tra greci ed etruschi, dove questi ultimi appresero l'alfabeto. Importanti iscrizioni furono scoperte nell'area alpina e prealpina. Scritture simili furono usate per il retico e il venetico. Alcuni studiosi ipotizzano che l'alfabeto runico derivi da quello venetico.


Le uniche iscrizioni runiche note eseguite con certezza in Italia si trovano nel Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia; e nelle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro a Roma, iscrizioni forse riconducibili ai pellegrinaggi anglosassoni e al periodo normanno in Italia meridionale. Testimonianze di segni runici sono in una fusaiola risalente a un periodo anteriore al VII d.C. rinvenuta a Belmonte, nel Canavese; ma è difficile attribuirne con certezza la produzione a qualche autore longobardo (il materiale potrebbe indicare la Pannonia come luogo di origine, presso cui i Longobardi dimorarono prima della migrazione in Italia; inoltre il segno <h>, che vi si legge chiaramente, era in uso presso i Goti). Un'altra iscrizione runica è su uno dei leoni originari della Grecia, testimonianza della presenza vichinga ad Atene, che successivamente, in età moderna, fu trafugato dai veneziani e attualmente si trova esposto nell'Arsenale di Venezia.

Il sostantivo norreno rún, attestato nelle iscrizioni, indica i singoli segni del fuþark ed è conservato nelle altre lingue germaniche antiche con il significato di "segreto", "mistero"; ancora, nella lingua tedesca, il verbo raunen significa "bisbigliare, sussurrare". Le rune sono una delle più importanti istituzioni culturali e linguistiche comuni alle popolazioni germaniche. Le prime iscrizioni runiche (II e III secolo d.C.) sembrano mostrare una lingua essenzialmente unitaria, quasi senza particolarità dialettali che poi saranno i tratti distintivi delle lingue germaniche, dimostrando che in questo periodo non era ancora avvenuta la seconda rotazione consonantica (zweite Lautverschiebung).

La tradizione scandinava attribuisce a Odino il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza. Il mito della "scoperta" delle rune da parte del dio viene riferito in una strofa del poema eddico Hávamál, dove si legge:

«Lo so io, fui appeso

al tronco sferzato dal vento

per nove intere notti,

ferito di lancia

e consegnato a Odino,

io stesso a me stesso,

su quell'albero

che nessuno sa

dove dalle radici s'innalzi.


Con pane non mi saziarono

né con corni [mi dissetarono].

Guardai in basso,

feci salire le rune,

chiamandole lo feci,

e caddi di là.»


L'auto-sacrificio di Odino, qui descritto, nel quale il dio si sarebbe volontariamente impiccato ad un albero e trafitto con una lancia, rispecchia perfettamente le modalità dei sacrifici umani che venivano tributati al dio nella Scandinavia precristiana. Le vittime venivano infatti impiccate e quindi trafitte a colpi di lancia, come attestato ad esempio nella Saga di Gautrekr. L'Hávamál non specifica la natura dell'albero a cui il dio si sarebbe appeso, ma si ritiene comunemente di poterlo identificare con Yggdrasill, il frassino cosmico della mitologia norrena. Il nome significa "destriero di Yggr", dove Yggr, "terribile", è un epiteto dello stesso Odino. Il termine drasill, "destriero", è a sua volta leggibile nella letteratura scaldica come una kenning (metafora poetica) a indicare la forca alla quale venivano appesi gli impiccati.

Nel rito descritto si riconoscono anche motivi inerenti all'iniziazione sciamanica, derivati probabilmente dal mondo finnico. Si riteneva infatti che gli sciamani acquistassero i loro poteri di mediatori col mondo soprannaturale attraverso vari rituali di morte e rinascita, spesso descritti con tinte non diverse dal racconto dell'Hávamál.

martedì 27 dicembre 2022

La Tavola Oujia, una nuova creazione "Bottega Magica"

La tavola Ouija è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella seconda metà del XIX secolo e diventato famoso nella metà del XX secolo.

Inizialmente l'ideatore della tavola aveva attribuito l'origine della parola a un antico termine egizio che significherebbe "buona fortuna", sostenendo di averlo imparato durante una delle sue sedute. Più tardi però è stato diffuso e ben più accettato il fatto che il termine "ouija" derivi in realtà dall'unione di altre due parole, ossia "oui" (francese) e "ja" (tedesco), che significano entrambe "sì". Non è chiaro per quale motivo il nome della tavoletta sia stato formato in questo modo.

Usata già dall'età antica - si ritiene infatti che lo stesso Pitagora avrebbe usato uno strumento simile per comunicare con il mondo invisibile, ma di tutto questo non esiste alcuna prova - essa non aveva un nome preciso ed era composta solo dalle lettere dell'alfabeto, gli inventori ufficiali furono gli uomini d'affari Elijah Jefferson Bond e Charles Kennard che ebbero l'idea di brevettare una tavoletta con alfabeto stampato e di metterla in commercio il 28 maggio 1890.



Il suo funzionamento è molto elementare, gli officianti pongono delle domande a presunte entità sovrannaturali che poi farebbero muovere l’indicatore (sul quale tutti posano delicatamente il loro dito indice) puntando le varie lettere che comporranno una frase, o una parola da interpretare e contestualizzare.

La Ouija, chiamata anche «tavoletta spiritica», è nota al pubblico di lingua francese grazie alle opere di Hippolyte Léon Denizard Rivail (1804-1869), da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Allan Kardec. Egli è stato il padre dello spiritismo in Europa, il più celebre degli spiritisti francofoni, il fondatore di quella che bisogna giustamente chiamare «la religione spiritica». Ne consegue pertanto che la Ouija e il suo utilizzo sono, nella mente popolare, indissolubilmente legati alla pratica dello spiritismo. Il che non deve stupire, visto che quasi tutti i fruitori passati e presenti di questo «supporto di chiaroveggenza» erano o sono degli spiritisti.

I fautori dello spiritismo si servono della Ouija per comunicare con gli «spiriti dei disincarnati» e destinano allo stesso uso gli specchi neri, le sfere di cristallo e tutti gli altri supporti di chiaroveggenza.

La Ouija è un supporto dove un oggetto (La Planchette, un piccolo “cursore” tipo quello che vedete muovere sul vostro Computer) si sposta su una superficie liscia sotto l’impulso dei movimenti inconsci di un medium (Movimenti Ideomotori); e, dato che si tratta di un medium, si suppone che tali spostamenti siano controllati da un’entità disincarnata.

Chi si può effettivamente contattare attraverso la tavola di Ouija? Questa è senz’altro una delle domande più frequenti tra coloro che si stanno approcciando al misterioso mondo degli spiriti ed è proprio di spiriti che parleremo in questo capitolo del nostro viaggio. La tavoletta Ouija è piuttosto celebre per i numerosi episodi paurosi alla quale vengono collegati fantasmi rabbiosi ed entità maligne visti al cinema, eppure il folklore cinematografico è ben lungi dall’avvicinarsi alla realtà dei fatti!

 

Attraverso questo strumento, è possibile mettersi in contatto con una moltitudine diversa e variegata di entità: dallo spirito dei defunti ai Demoni…

Per quanto semplice possa apparire l’utilizzo della Tavola Ouija, anch’essa necessita di vedere rispettare alcune regole basilari affinché l’esperienza possa svolgersi in serenità e con il minor numero di potenziali imprevisti possibile. Come ogni strumento magico e divinatorio, anche la Ouija ha bisogno di una forma di magia cerimoniale che l’accompagni prima, durante e dopo ogni seduta spiritica, quindi vediamo per la tavola ouija regole ed accorgimenti fondamentali:

          Sarebbe opportuno accendere candele ed incensi.

          Pulire energeticamente l’ambiente attraverso rituali di purificazione.

          Aprire il cerchio protettivo o ricorrere a qualsiasi tipo di pratica abituale di schermatura dalle influenze negative.

          Ricercare uno stato meditativo di rilassamento totale affinché la propria mente possa preparasi meglio ad accogliere le presenze spiritiche che vorranno comunicare.

          Aprire formalmente la seduta spiritica come si farebbe di consueto durante qualsiasi rituale magico.

          Mantenere un atteggiamento concentrato, equilibrato e soprattutto rispettoso nei confronti delle entità che si presenteranno durante la seduta.

          Così come per la classica catena spiritica, anche durante una seduta con la tavola ouija è imperativo non staccare mai la mano dalla Planchette affinché non venga spezzato bruscamente il collegamento con l’entità.

          Al termine della seduta, congedare sempre gli spiriti in maniera formale ed attendere che anch’essi abbandonino la seduta spingendo il cursore verso il cosiddetto “arrivederci”.

          Una volta chiusa la seduta, terminare formalmente il rituale di bando come di consueto e purificare l’ambiente da eventuali residui energetici.

 

Attenzione ad usarla, ogni oggetto magico è pericoloso se non lo si sa utilizzare correttamente!. 

martedì 6 dicembre 2022

GRAZIE MILLE A TUTTI!!!


Un grande ringraziamento a tutti gli amici di Bottega Magica che hanno fatto acquisti per il periodo Natalizio!

In questi mesi la mia attività Hobbystica è aumentata al punto da dover decidere se aprire la Partita IVA visto l'incremento delle richieste! Avendo già un lavoro fisso sono costretto a sbrigarmi come Babbo Natale il 24 Dicembre per riuscire ad accontentare tutti ma sono veramente soddisfatto di come si sta allargando la platea di acquirenti, molti ordini infatti arrivano dall'Estero 😃🙏
Un grande ringraziamento anche a chi ha compreso il perché non potevo vendere i miei articoli artigianali più "Rituali".
Ho voluto condividere con voi la mia soddisfazione personale un grazie anche a voi per avere letto queste righe! 😊👍💪🙏








lunedì 5 dicembre 2022

Scatola per Bacchette Magiche

Ogni Bacchetta Magica che si rispetti deve avere un degno contenitore, questa scatola è interamente fatta a mano con cartone e carta decorativa. 

E' esteticamente simile alle scatole di Ollivanders, (ne richiama infatti alcuni temi grafici), ma non contiene giocattoli, bensì Bacchette Magiche a tutti gli effetti!




Bacchetta di Novembre

 Ecco la neonata Bacchetta in Legno di Quercia di Novembre!

Quercia, grande Saggia: la Quercia ci insegna la magia della trasformazione. Le sue solide radici entrano profondamente nella terra per abbracciarla e toccarne il cuore; i suoi frutti resistenti nutrono gli animali e servono a far sorridere e giocare i bambini e le fanciulle. Le Querce danno riparo sia con la frescura d’estate sia con le foglie che nel tardo autunno diventano un letto morbido. Questo è il segreto della trasformazione: entrare dentro la terra, essere al servizio di Madre Terra, nutrire, amare, proteggere i figli della Dea, è l’antica lezione che hanno appreso da sempre tutte le donne di medicina. È per questo che la Quercia aiuta le donne a contattare il proprio intuito, il potere di far nascere e far morire gli accadimenti. Albero di streghe: strega è la donna che sa trasmutare cose, eventi e anime.

La Quercia è stata sempre considerata Regina delle piante, con valenza simbolica e religiosa, essendo quasi universalmente considerata connessa con il principio creatore dell’Universo, come una Grande Madre che dona vita ed evoluzione. È il simbolo della vita, della forza tranquilla, della virilità e del valore militare, è l'archetipo di tutti gli alberi, il piedistallo della volta celeste, l'asse del mondo, gigante vegetale caro e sacro a tutti i popoli per la sua maestà incomparabile e la sua possanza. Nell'antica Grecia era consacrata a Zeus, e secondo la leggenda un ramo di Quercia piantato accanto ad una fonte proteggeva dalla siccità. Anche per gli antichi romani era sacra a Giove, era una tra le piante di buon auspicio, simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza.

I Celti celebravano i loro sacrifici nelle vicinanze di una Quercia. Per loro rappresentava la forza della saggezza e della conoscenza ed era in grado di stimolarla negli altri. Consentiva di giungere alla consapevolezza della soglia tra il mondo della materia e dello spirito. La Quercia era l’albero del Giudizio sotto il quale il Re prendeva le sue decisioni; sotto di essa si definiva il giusto e l'ingiusto, l’essere e l’apparire. Dalla Quercia presero nome i sacerdoti Celti, i Druidi. La loro iniziazione e tutti i riti importanti avvenivano in boschi di Querce, Drunemeton. La Quercia era Regina dell’anno crescente, rappresentava la forza spirituale e la magia della terra; come simbolo della nobiltà degli ideali e dell’indipendenza, è associata alla potenza maschile. Il Re che sedeva sotto la Quercia era garante dell’ordine cosmico sulla terra; quando perdeva forza e potenza, era sfidato da un aspirante successore che lo uccideva nel duello rituale. Il vecchio Re-Quercia veniva sacrificato ritualmente nel fuoco del solstizio d’estate.






venerdì 25 novembre 2022

Novità 2023

Cari amici! l'Anno Nuovo porterà tante novità in Bottega Magica! Non solo lavori artigianali in legno, ma anche stampe in 3D e Incisioni laser! Di seguito esempi dei lavori che potremo fare! Cuoio, legno metalli e vetro!










lunedì 31 ottobre 2022

Cos'è Bottega Magica - A cosa serve e a chi serve

 

Semplificando, la Magia è quel compendio di conoscenze tramite le quali il Mago è in grado di apportare modifiche, secondo i proprii desideri, alla Natura, guidare i destini altrui, così come sentimenti, salute etc..

Essa si divide in speculativa ed operativa, la prima per conoscere i rapporti tra Macrocosmo e microcosmo e la seconda per Solvere e Coagulare le Energie attraverso Riti, impetrazioni e cerimoniali.

"Questa, dunque, sapienza è speculativa e pratica insieme, perché

applica quel che intende all’opere utili al genere umano". (Tommaso Campanella - Del senso delle cose e della Magia)

Detti riti, così come cerimoniali o liturgie, necessitano di supporti fisici come Bacchette, Verghe, Pentacoli, Supporti visivi, Pietre, Erbe e tutto ciò che riunisce in modo ottimale al proprio scopo, Macrocosmo e microcosmo, come scritto nella Tavola di Smeraldo "Verum, sine mendacio certum et verissimum, quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius - È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica".

Per questo Bottega Magica, con la sua esperienza quarantennale, si adopera per fabbricare e dare forma attraverso intaglio, pittura, pirografia etc… ad oggetti di complemento ritualistico necessari a ricreare in basso tutto ciò che è in Alto, per rendere efficace i vostri Rituali.