Nella tradizione germanica precristiana, Yule era la festa
del solstizio d'inverno. Nel paganesimo e nel neopaganesimo, soprattutto in
quello germanico, rappresenta uno degli otto giorni solari, o sabbat; viene
celebrata intorno al 21 dicembre nell'emisfero settentrionale e intorno al 21
giugno in quello meridionale.
Yule è la variante inglese del norreno Jól e del tedesco
Jul. L'etimologia della parola non è chiara. È diffusa l'idea che derivi dal
norreno Hjól ("ruota"), con riferimento al fatto che, nel solstizio
d'inverno, la "ruota dell'anno si trova al suo estremo inferiore e inizia
a risalire". I linguisti suggeriscono invece che Jól sia stata ereditata
dalle lingue germaniche da un substrato linguistico pre-indoeuropeo. Nelle
lingue scandinave, il termine Jul (danese e svedese) o Jól (islandese, faroese,
e Jol in norvegese) ha entrambi i significati di "Yule" e di
"Natale", e viene talvolta usato anche per indicare altre festività
di dicembre. Il termine si è diffuso anche nelle lingue finniche per indicare
il Natale (in finlandese Joulu), sebbene tali lingue non siano di ceppo
germanico.
La festa di Yule tradizionale
Non si sa molto sulla festa di Yule nella tradizione
nordeuropea. È certo che la celebrazione avveniva durante il solstizio invernale
in epoca precristiana. Nonostante vi siano numerosi riferimenti a Yule nelle
saghe islandesi, vi si trovano solo pochi e parziali resoconti circa la natura
delle celebrazioni. Si trattava comunque di un periodo di riposo e danze, che
in Islanda continuò a essere celebrato per tutto il Medioevo, fino all'epoca
della Riforma. Si sa anche che durante la festa avveniva il sacrificio di un
maiale in onore del dio norreno Freyr, una tradizione che è rimasta nella
cultura scandinava, in cui a Natale si consuma carne di maiale.
Lo storico francese Michel Rouche riporta che le gilde di
artigiani del IX secolo, furono denunciate dal clero cattolico per i loro patti
di reciproco sostegno, formulati in banchetti annuali che si tenevano il 26
dicembre, "giorno di festa del dio pagano Jul", in cui venivano
evocati demoni e spiriti dei morti.
Relazioni con il Natale moderno
Quando i missionari iniziarono la conversione dei popoli
germanici, adattarono alla tradizione cristiana molti simboli e feste locali
(fu lo stesso papa Gregorio Magno, tra gli altri, a suggerire apertamente
questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche), così come l'immagine di san
Nicola di Bari venne sostituita a quella di Odino o di personificazioni
dell'inverno, trasformandosi in Sinterklaas e poi nel moderno Babbo
Natale/Santa Claus. La festa di Yule venne quindi trasformata nel Natale,
mantenendo però alcune delle sue tradizioni originarie. Fra i simboli moderni
del Natale che derivano da Yule compare, fra l'altro, l'uso decorativo del
vischio (di origine celtico-druidica e nella religione nordica legata al mito
di Baldr) e dell'agrifoglio (anch'esso legato alla leggenda norreno-germanica di
Baldr) e l'albero di Natale. Così come gli alberi da frutta, anche i
sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del solstizio
invernale negli originali culti degli alberi. L'albero sempreverde, che
mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della
vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. La birra e il pane
venivano offerti agli alberi in Scandinavia. L'albero di Yule rappresentava la
fortuna per una famiglia così come un simbolo della fertilità dell'anno che
sarebbe arrivato.
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Baldr |
Yule nel neopaganesimo
Nella Wicca, nel Druidismo e nel Celtismo Yule è una delle
feste minori degli Otto Sabbat e viene festeggiata il 21 dicembre del
calendario gregoriano. Viene celebrata anche dall'Etenismo. In alcune
tradizioni si commemora la morte dello Holly King ("Re Agrifoglio")
che simboleggia l'anno vecchio ed il sole al declino, per mano del suo
successore, Oak King ("Re Quercia"), che simboleggia l'Anno Nuovo ed
il Sole che inizia la sua ascesa. In altre tradizioni si celebra la nascita del
nuovo dio Sole bambino, (vedi anche l'antica festività Romana del Sol Invictus,
innestata sulle precedenti feste del Sol Indiges e dei Saturnali e fissata
dall'imperatore Aureliano il 25 dicembre del calendario giuliano).
Il rituale tradizionale è una veglia celebrata dal tramonto
all'alba successiva (la notte più lunga dell'anno) per assicurarsi che il sole
sorga nuovamente. Fra i sabbat neopagani, Yule è preceduto da Samhain e seguito
da Imbolc.