Nel paganesimo e in molte religioni neopagane, la Ruota dell'Anno rappresenta il ciclo naturale delle stagioni, commemorato con la celebrazione di otto sabbat o sabba. Secondo il neopaganesimo, tutte le cose della natura sono cicliche, compreso lo scorrere del tempo che viene immaginato come una ruota che gira incessantemente; lo scorrere delle stagioni si riflette nella nostra vita: nascita, crescita, declino e morte. Per alcune delle religioni neopagane come la Wicca, gli otto sabbat segnano otto momenti tipici lungo il percorso dell'anno e simboleggiano altrettante tappe nella vita del Dio, che nasce dalla Dea a Yule, cresce fino a diventare adulto, si unisce a lei a Beltane, regna come Re di primavera per poi indebolirsi e morire a Lammas. Alcune tradizioni dividono gli otto Sabbat in quattro maggiori e quattro minori. I quattro Sabbat maggiori sono molto probabilmente associati con i cicli dell'agricoltura e dell'allevamento, nell'antichità la loro data veniva determinata in base alla levata eliaca di alcune stelle facilmente visibili ad occhio nudo. Tradizionalmente duravano tre giorni a partire dal tramonto del giorno precedente (nella cultura celtica il giorno cominciava al tramonto). Samhain/Calenda - Capodanno - Levata eliaca di Antares (Alpha Scorpii) celebrato attorno al 31 ottobre Imbolc/Candelora - Festa del ritorno della Luce - Levata eliaca di Capella (Alpha Auriga) celebrato attorno al 2 febbraio
· Beltane/Calendimaggio
- Estate - Levata eliaca di Aldebaran (Alpha Taurus)
celebrato attorno al 1º maggio
· Lughnasadh -
Festa del raccolto - Levata eliaca di Sirio (Alpha Canis
major) celebrato attorno al 1º agosto
Va sottolineato come queste coincidenze astronomiche,
che erano esatte nell'età del ferro, oggi non sono più corrispondenti a causa
dell'effetto combinato dei fenomeni di nutazione e
delle precessioni.
Gli altri quattro Sabbat minori:
· Yule celebrato
attorno al 21-22 dicembre
· Ostara celebrato
attorno al 22-23 marzo
· Litha celebrato
attorno al 21-22 giugno
· Mabon celebrato attorno al 22-23 settembre sono calcolati in base al ciclo solare e coincidono con i due solstizi e i due equinozi.la Ruota dell’Anno ci conduce anche attraverso le stagioni, nel viaggio della Vita, dalla nascita alla giovinezza, fino alla maturità e poi la vecchiaia ed infine, la morte e la nuova rinascita. Ogni momento dell’anno, viene così a corrispondere ad un momento della Vita. I cicli della Vita, del Cielo e dell’intero creato sono interconnessi intimamente. L’uomo antico si sentiva parte costitutiva dell’universo, visto come un tutt’uno, una trama dove ogni filo era collegato agli altri per mezzo di legami sottili eppure indistruttibili: nell’antica concezione anche il Divino non era visto un entità separata dal mondo, ma ne era allo stesso tempo creatore e parte essenziale, non trascendente ma immanente: anche il più piccolo granello di sabbia, come il più minuscolo degli animali veniva sentito come intimamente connesso al Tutto, Uomo compreso e l’essere umano considerava se stesso solo un filo della “ragnatela” universale.Le festività della Ruota dell’Anno sono per lo più denominate con termini d’origine celtica perché questo popolo ci ha lasciato un notevole corpus mitologico e folkloristico, ma gli Antichi popoli mediterranei celebrarono secondo concezioni simili, se non propri identiche, anche se, purtroppo, le loro testimonianze, quanto meno quelle dirette, sono andate perlopiù perdute o sono state cambiate dalla sovrapposizione di significati cristiani.Per gli antichi ogni fine era un inizio ed ogni inizio una fine, ogni cosa esistente vi era coinvolta non solo a livello spirituale, ma anche a livello materiale. La Ruota si suddivide in Otto periodi della durata circa quarantacinque giorni ciascuno e durante i quali il culmine è rappresentato da un giorno di festa, questi giorni assumo il nome di Sabbat . Sgombriamo subito il campo da equivoci e pregiudizi: “sabbat” non ha NULLA a che vedere con satanismo, riti di magia nera e cose consimili e fondamentalmente per un motivo: Satana fa parte della religione cristiana, gli Antichi Popoli non conoscevano assolutamente questa figura perché la struttura del divino era molto diversa è pertanto impossibile, anzi, è un falso storico, ritenere che gli antichi culti fossero legati al demonio.